C’è questo al centro di “Con la vigna negli occhi - Il segreto di 958 Santero, il vino che sa di futuro”, il libro romanzo che racconta la storia dei Santero di Santo Stefano Belbo, saldamente alla guida di un Gruppo vitivinicolo con un brand che negli anni è sempre più ricercato e apprezzato, in Italia e all’estero.
Il volume sarà presentato al 56° Vinitaly, in calendario a Verona dal 14 al 17 aprile 2024. È edito dalla Casa Editrice Rubbettino ed è inserito nella collana “La bellezza dell’impresa” diretta dal giornalista e scrittore piemontese, Adriano Moraglio. L’autore è il giornalista Filippo Larganà, anche lui piemontese.
L’appuntamento è per lunedì 15 aprile, dalle 17, nello stand di 958 Santero, Padiglione 5, stand B7. Per l’occasione ci sarà un aperitivo con le bollicine e i prodotti firmati 958 Santero.
Ma com’è nata l’idea di un romanzo sull’impresa di famiglia 958 Santero? Spiega Gianfranco Santero, presidente del Gruppo 958 Santero: «Non volevo che fosse un libro autocelebrativo, né commerciale. Doveva essere la storia della nostra famiglia e dell’azienda che mio nonno fondò, come la intendiamo ancora oggi, alla fine degli Anni Cinquanta e che, prima mio padre e i miei zii, e oggi io, i miei cugini Lorenza e Pierpaolo, e i nostri figli, stiamo portando avanti».
Dice Filippo Larganà: «Raccontare
la storia di una famiglia è un viaggio tra sentimenti, emozioni e ricordi.
Quella della famiglia Santero e del brand 958 Santero è stato questo, ma è
stato anche il racconto di una visione e delle vite degli uomini e delle donne
che l’hanno portata a termine e oggi la rinnovano con il loro impegno e
lavoro».
Il racconto comincia con la cascina di
famiglia a Calosso, paese in provinciadi Asti a pochi chilometri da Santo
Stefano Belbo. Lì, nel 1889 nasce e cresce Pietro Santero che avrà la visione
della dimensione commerciale delle vigne di suo padre e, con l’aiuto della
moglie Pierina, costruirà le basi dell’azienda attraverso mille difficoltà ed
eventi, anche drammatici, che segnarono la storia d’Italia e del mondo in
quegli anni.
«Il libro - annota Gianfranco Santero - racconta la storia di famiglia,
ma anche quella dell’azienda, di come sono nati alcuni prodotti, idee, progetti
e collaborazioni che hanno fatto diventare 958 Santero un brand di tendenza che
in qualche modo ha innovato e rinnovato la comunicazione nel mondo del
beverage».
E di innovazioni 958 Santero ne ha lanciate e ne lancia moltissime. L’ultima, in ordine di produzione, è una linea dedicata all’Horeca, poi c’è la gamma Italian Aperitivo, con Aperitivo Red e Aperitivo Orange, nel solco della grande tradizioni italiana degli aperitivi, in purezza e nella mixology. Non manca un tributo allo Spritz con il Ready to Drink in versione classica e anche analcolica, uno dei trend più moderni del bere di oggi.
Tra i prodotti che 958 Santero presenterà a Verona, anche le iconiche bottiglie POP, le lattine eco-friendly, l’Asti docg Otto e Mezzo che testimonia il legame con il territorio, le bottiglie illustrate da artisti tra cui Romero Britto, pittore, scultore e serigrafia brasiliano della corrente neo-pop che ha creato illustrazioni su licenza in esclusiva per 958 Santero, e quelle dedicate all’indimenticata stella del Calcio mondiale, Diego Armando Maradona e alla squadra del Napoli che lo ebbe tra i suoi calciatori insieme al brand “D10S” nato dalla collaborazione con Stefano Ceci, che fu amico e socio di Maradona e ne cura i diritti di immagine, fino alle bottiglie della serie Love e ai millesimati extra dry.
Insomma un mosaico di creazioni e di bollicine che fanno festa in perfetto “italian style”.
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