Pagine

domenica 21 gennaio 2018

I festeggiamenti di “Freisa 500 anni” si sono conclusi nell’astigiano.



 
            Nelle splendide sale del castello di Pino d’Asti si è festeggiato l’impegno dei produttori di Freisa, storico vitigno piemontese
 

Alla presenza di istituzioni, produttori e giornalisti, si è tenuto sabato 20 gennaio a Pino d’Asti levento Freisa d’Asti: una Denominazione lunga 500 anni. Organizzato dal Consorzio  di tutela Barbera dAsti e vini del Monferrato in collaborazione con quello del Freisa di Chieri e collina torinese ,liniziativa ha chiuso le celebrazioni per i 500anni dello storico vitigno. Risale infatti al 1517 la bolla doganale di Pancalieri, documento in cui la Freisa è citata perla prima volta, alla stregua di un  vino di qualità, dal costo superiore rispetto a quello comune.
 
Massobrio, Mobrici, Ferrero
Protagonisti dellincontro importanti opinionisti nazionali: Gioacchino Bonsignore, curatore della rubrica TG5–Gusto”, Daniele Cernilli, curatore del sito “DrWine.it” e Paolo Massobrio, curatore della guida “Il Golosario”. Accompagnati dal Presidente Filippo Mobrici e dall’Assessore allAgricoltura regionale Giorgio Ferrero, i tre ospiti hanno ripercorso la storia della Freisa, confrontandosi inseguito con i produttori intervenuti riguardo alle possibili prospettive future del vitigno.

L’evento è poi continuato al piano superiore del castello, dove Daniele Cernilli ha condotto una degustazione  dal titolo Nuovo come una Freisa”. Lo storico critico ha accompagnato i presenti  alla scoperta delle numerose etichette, capaci di testimoniare lattuale livello qualitativo di  un vino pronto a fare il proprio ingresso in  nuovi mercati.
 

A Paolo Massobrio il compito di introdurre la merenda sinoira, molto apprezzata dai presenti. Le circostanti colline del Monferrato sono state la cornice ideale per un pomeriggio allinsegna del gusto del territorio e della bellezza paesaggistica.
 grappoli di uva Freisa
 
Le celebrazioni per i suoi 500 anni non potevano che concludersi sulle colline dove la Freisa è da sempre coltivata -  ha precisato il Presidente Filippo Mobrici - Un anno impegnativo, durante il quale abbiamo dato a questo vitigno la visibilità che merita”.
Il Presidente ha  poi ringraziato  il Consorzio della Freisa di Chieri e la Regione Piemonte come insostituibili partner in questo percorso. “Insieme abbiamo voluto ribadire limportanza  del Freisa ,che con gli altri vitigni autoctoni caratterizza lenologia piemontese, rendendola unica e irripetibile. Un particolare ringraziamento ai veri protagonisti di questo evento, ovvero i produttori di Freisa,che con il loro quotidiano impegno sono i veri custodi di queste meravigliose colline”.
Dal canto suo l’Assessore Giorgio Ferrero esprime tutta la sua soddisfazione “Per un evento capace di dare lustro non solo alla Freisa d’Asti, ma a tutto il sistema vitivinicolo piemontese. Sono convinti che questa non sia che la prima tappa di un percorso di crescita della Freisa, oggi più che mai pronta a trainare il rilancio di quel bellissimo territorio che risponde al nome di Basso Monferrato”.
Nel valutare il rapporto tra vino e territorio Gioacchino Bonsignore sostiene che “Tradizione, bellezza e, nel caso della Freisa, unicità del vitigno sono la formula vincente, grazie a cui il Basso Monferrato può affermarsi. Un territorio dal sicuro fascino, da sostenere tramite una comunicazione capace di valorizzarne le peculiarità”.
La freisa è un vino dotato di un piacevole equilibrio organoletticoafferma Daniele Cernilli al termine della degustazione– che lo rende ideale accompagnamento di numerosi piatti. L’auspicio è quello di vedere nascere una freisa superiore, ricca e corposa, da inserire in un sistema che, partendo dalla vivacità delle versioni frizzanti, giunga fino a dei veri e propri cru”.
Ad avviso di Paolo MassobrioLe due anime della Freisa, vivace e ferma, consentono abbinamenti tra loro diversi, che spaziano dal fritto piemontese alla selvaggina da piuma. Qualunque sia l’abbinamento scelto si può però essere sicuri che rispecchierà l’identità della Freisa, vitigno piemontese per eccellenza”.
L'antica bolla doganale che certifica storicamente l'antica origine della Freisa
 

Nessun commento:

Posta un commento