Dati e analisi dell’annata appena conclusa presentati
in Vignaioli Piemontesi
È stata la vendemmia del grande
caldo con tanti eventi anomali - una germogliazione precoce della vite, una
terribile gelata a fine aprile e un’estate equatoriale - che hanno messo a dura
prova i viticoltori del Piemonte. Poca uva, maturata in fretta. Eppure gli
esperti la classificano nel gruppo delle annate eccellenti per i rossi e molto
buona-ottima per i bianchi. Anche il 2017, in Piemonte, promette vini
importanti e longevi. Questa l’analisi
fatta da enologi, agronomi e giornalisti di settore in Piemonte Anteprima Vendemmia 2017, l’annuale pubblicazione curata da
Vignaioli Piemontesi e Regione Piemonte in cui si analizzano
dati tecnici e valutazioni sulla vendemmia appena passata e sull’andamento
economico generale del comparto vitivinicolo. È stata presentata a Castagnito,
nella sede di Vignaioli Piemontesi, a metà strada tra Alba e Asti, le due
province del vino. Il presidente Giulio Porzio ha invitato il comparto vino e
tutti i portavoce dei principali Consorzi di tutela piemontesi per fare insieme
un’analisi approfondita di quei dati.
Dalla Regione Piemonte, arriva lo
spunto per avviare la discussione: «Infinite potenzialità e bellezza del
territorio ma anche estrema fragilità: il nostro è un territorio che deve essere
preservato e tutelato. Per questo è necessario aprire una riflessione sulla
sostenibilità in vigna e in agricoltura, sulla salvaguardia del territorio e
sulla valorizzazione dei nostri vitigni perché il Piemonte è soprattutto terra
di vitigni autoctoni; una scelta che viene da lontano, da quando i produttori
hanno capito con la pratica viticola ed enologica la grandezza dei vitigni
piemontesi rispetto a quelli che potevano arrivare da altri mondi».
Patrimonio vuol
dire anche reddito e reddito vuol dire giovani che restano e lavorano la terra
- dice il presidente di Vignaioli Piemontesi Giulio Porzio – Negli ultimi anni abbiamo migliorato il prezzo
della vendita del vino, grazie al lavoro di squadra e ad annate che ci hanno
aiutato. Adesso occorre aprire una seria riflessione sulle nostre
denominazioni: ha senso che ci siano 11 tipologie di Dolcetto sul mercato? Non
sarebbe meglio accorpare delle doc per semplificare la comunicazione e la
comprensione del consumatore?».
Il giornalista Giancarlo Montaldo ha presentato i dati
economici del Piemonte vitivinicolo 2017: in particolare si è soffermato su alcuni
dati generali (superficie, produzione, vitigni autoctoni e internazionali),
anche in un confronto analitico e strategico con il passato, per sottolineare
l’evoluzione positiva che il comparto vitivinicolo regionale ha conseguito. Ha
poi presentato le schede economiche ed evolutive relative a 4 parametri
(superficie rivendicata, produzione effettiva, imbottigliamenti e giacenze) di
otto tra i più importanti vini piemontesi, mettendo in evidenza i differenti
stati di salute dei vari vini.
I
DATI DELLA VENDEMMIA 2017 Ricordiamo in sintesi quali sono i dati della vendemmia 2017: è stata una annata caldissima, con temperature altissime e scarse precipitazioni. La raccolta delle uve è stata molto precoce. Tra i vigneti del Piemonte, la produzione di vino è stata poco più di due milioni di ettolitri in calo del 19,8 % sul 2016. In Italia si stima una produzione di circa 38,9 milioni di ettolitri (-28% sul 2016).
Una vendemmia
comunque molto soddisfacente per il Piemonte: dalle analisi e valutazioni
svolte costantemente dal servizio tecnico di Vignaioli Piemontesi, coordinato
da Daniela Tornato e Michele Vigasio, tutti i vitigni sono collocati in vetta
della classifica, ovvero le 5 stelle dell’eccellenza a Barbera, Dolcetto,
Grignolino, Nebbiolo, Pelaverga, Vespolina. Gli altri vitigni stanno nella
sfera dell’ottimo, con 4 stelle.
Le aziende vitivinicole in Piemonte sono 18.000 su 67.000 totali, mentre gli ettari vitati – in crescita per la
prima volta dopo tanti anni - sono circa 44.200 (potenziale 46.200). L’export si conferma attorno al
miliardo di euro su un export
agroalimentare complessivo di 4,5 miliardi di euro.
Un export che interessa
circa il 60% del vino prodotto in Piemonte, di cui il 70% nei paesi comunitari
e il 30% nei paesi extra Ue. I principali paesi importatori sono Germania, Gran
Bretagna, USA, Francia, Russia, Spagna, Svizzera, Giappone
Solo per la
promozione Ocm sui mercati dei Paesi terzi per l’internazionalizzazione e
l’export delle aziende vitivinicole piemontesi, la Regione ha stanziato per la
campagna 2017/2018 risorse pari a 10.427.850 euro.
Il 33% della produzione vitivinicola in
Piemonte arriva dal mondo della cooperazione: 37 cantine cooperative piemontesi sono associate e rappresentate da
Vignaioli Piemontesi con 6.242 aziende vitivinicole.
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