Realizzata
da Enogea, la Mappa del Nizza
rappresenta
uno strumento indispensabile
per la
conoscenza del territorio di produzione
E' stata presentata sabato 24 febbraio, alla
presenza di produttori, giornalisti e operatori di settore, la Mappa del Nizza,
uno dei più moderni strumenti di rappresentazione di un territorio
vitivinicolo. Il Foro Boario della cittadina del sud Astigiano ha visto ancora
una volta riuniti i produttori per un'occasione importante, che sottolinea la
volontà di crescere di questa giovane Docg, che con la vendemmia 2014 è passata
da essere una sottozona della Barbera Superiore d'Asti a rappresentare una
denominazione a se stante, con caratteristiche proprie. I produttori ci hanno
sempre creduto, e hanno compiuto tutto i passi per arrivare a questo
riconoscimento, lavorando sulla qualità del prodotto, impegnandosi nel farlo
conoscere in Italia e all'estero, per poi finalmente arrivare a chiedere una
denominazione che ha riconosciuto l'unicità di questo vino e ne ha fissato
regole e confini.
Gianni Bertolino |
“Anche se contiamo ancora piccoli
numeri, siamo il vino prodotto con uve Barbera che più è cresciuto in termini
percentuali negli ultimi anni”, afferma con soddisfazione Gianni Bertolino,
presidente dell'Associazione Produttori del Nizza, che conta 51 aziende
associate. E i numeri di questa crescita sono importanti. Da un punto di vista
di ettari vitati, nel triennio 2015-2017 quelli iscritti
all'albo della Docg Nizza sono aumentati del 50% ogni anno, arrivando intorno
ai 200 ettari, precisa Bertolino, sono meno di un terzo di quelli stimati come
potenziale della denominazione, che si aggira intorno ai 700-750 ettari.
Dal punto di vista degli ettolitri
di Nizza Docg prodotti, anche in questo caso il triennio 2015-2017 sta segnando
crescite di circa il 45% all'anno. Nel 2017 gli ettolitri prodotti sono stati
8.754, contro i 5.978 dell'anno precedente.
Una denominazione in forte ascesa e
molto vivace, dunque, anche grazie a un gruppo coeso di produttori e di un
cambio generazionale avvenuto in tempi recenti che vede a dirigere gran parte
delle aziende giovani imprenditori, animati da spirito di iniziativa e di una
gran voglia di far apprezzare sempre di più il Nizza in Italia e nel mondo.
La
realizzazione della Mappa del Nizza rientra in questa volontà dei produttori di
dare agli operatori e agli appassionati un ulteriore strumento di conoscenza
del territorio. Per questo l'Associazione l'anno scorso si è rivolta ad
Alessandro Masnaghetti di Enogea per “mappare” il proprio territorio,
evidenziandone i cru e le loro peculiarità.
Masnaghetti
non è certo nuovo a questo tipo di lavoro, visto che ha già realizzato una
trentina di mappe tra Italia e Francia (Médoc e Sauternes) e che da un paio di
anni sta lavorando in Napa Valley con Antonio Galloni di Vinous. I
vitivinicoltori piemontesi per primi hanno percorso la strada delle mappe che
si basano su un lavoro capillare, per arrivare ad avere una visione di insieme
di una determinata zona di produzione.
Uno studio affascinante, che
non equivale a una zonazione ma che fotografa in maniera precisa il territorio
di produzione del Nizza, con i suoi 18 Comuni. E un nuovo importante strumento
per promuovere un territorio bellissimo tutelato dall'Unesco.
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