BILANCIO DI FINE ANNO ANNO DEL CONSORZIO DI TUTELA
BAROLO BARBARESCO ALBA LANGHE E DOGLIANI. IL LANCIO DELLE NUOVE ANNATE A GRANDI
LANGHE IL 27 E 28 GENNAIO 2020 AD ALBA
Bisognerà
aspettare gli ultimi dati per avere un bilancio definitivo, ma si può già dire
che anche in Langa la vendemmia 2019 fa registrare un lieve calo di produzione:
dalle colline del Barolo e Barbaresco fino a Dogliani, passando per Alba, «per
tutte le varietà e di conseguenza tutte le denominazioni, si constata un lieve
calo di produzione a beneficio della qualità e dell’equilibrio».
Lo rilevano i tecnici del Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe
e Dogliani nell’analisi dell’annata appena conclusa. Un andamento che
rispecchia la situazione generale tra i vigneti del Piemonte, dove la
produzione di vino è stimata in calo del 10%. Se da una parte cala la
produzione, dall’altra cresce invece l’imbottigliato di Barolo, Barbaresco e la
denominazione Langhe. Al 30 novembre 2019, il Barolo si attesta a
10.160.000 bottiglie, 840 mila in più
rispetto allo stesso periodo 2018 (+9%); anche il Barbarescofa un +9%
nei primi 11 mesi dell’anno con 3,5 milioni di bottiglie, in crescita di 296
mila. Continua l’exploit del Langhe Nebbiolo con 6,8 milioni di
bottiglie, 800 mila in più in un solo anno, in percentuale +14%.
Per
quanto riguarda le nuove annate in uscita nel 2020, ad oggi, si può
immaginare solo un potenziale in bottiglie: sono 14 milioni per il Barolo 2016;
4,5 milioni per il Barbaresco 2017; 5,6 mila per il Langhe Nebbiolo2018; 2,8
milioni per il Dogliani 2018; 982 mila per il Diano d’Alba 2018.
“Dopo
una vendemmia positiva come quella appena conclusasi, possiamo aspettarci vini
eleganti ed equilibrati. Nel frattempo, ci prepariamo a presentare le nuove
annate delle nostre DOCG e DOC con due appuntamenti imperdibili”, ha spiegato il presidente
del Consorzio di Tutela Matteo Ascheri.
La prima occasione per assaggiarle in anteprima sarà a Grandi
Langhe 2020, la due giorni di degustazione
delle nuove annate di Docg e Doc di Langhe e Roero in programma il 27 e il 28
gennaio ad Alba. L’evento riservato agli operatori professionali che
potranno assaggiare le etichette di 206 cantine. La manifestazione sarà
in un'unica location, il Palazzo Mostre e Congressi, e gli spazi
espositivi saranno suddivisi in base ai Comuni di provenienza delle cantine. È
possibile accreditarsi direttamente sul sito www.grandilanghe.com.
Successivamente
il Consorzio si sposterà a New York con oltre 200 produttori, per il primo Barolo&Barbaresco World Opening.
Sono
circa 10 mila gli ettari di vigneti delle denominazioni tutelate dal Consorzio (Barolo,
Barbaresco, Dogliani, Dolcetto di Diano d’Alba, Barbera d’Alba, Langhe,
Dolcetto d’Alba, Nebbiolo d’Alba, Verduno Pelaverga, Alba) così suddivisi:
Barolo 2149 ettari; Barbaresco 763; Dogliani 846; Diano d’Alba 236; Barbera
d’Alba 1610; Nebbiolo d’Alba 949; Dolcetto d’Alba 1092; Langhe 1905 ettari (di
cui 606 Langhe Nebbiolo). Vengono prodotte in tutto circa 60 milioni di
bottiglie. In estate, il Consorzio di Tutela aveva
annunciato lo stop di tre anni agli impianti di nuove vigne destinate alla
produzione di Barolo.
VENDEMMIA
2019 IN LANGA: ANALISI TECNICA
A
differenza della scorsa annata particolarmente precoce,
l’annata 2019 sarà ricordata per essersi sviluppata in modo decisamente più
consueto. La campagna agraria è iniziata a rilento a causa del protrarsi della
stagione invernale fino al mese di febbraio, con conseguente ritardo di quella
primaverile, che ha portato a un periodo di piogge e basse temperature fino
alla metà di marzo. Ciononostante, la ripresa vegetativa è stata regolare: le
abbondanti piogge del mese di aprile hanno causato da un lato un avvio a
rilento, ma dall’altro hanno portato un notevole accumulo idrico nel suolo,
compensando anche le scarse precipitazioni invernali. Il tempo instabile con
temperature medie non elevate è proseguito per tutto il mese di maggio
confermando un posticipo di circa due settimane rispetto all’andamento
vegetativo degli ultimi anni, ma in linea con un andamento più tradizionale. Le
temperature alte del mese di giugno, unite alla disponibilità idrica del suolo,
hanno creato le condizioni per un rapido sviluppo vegetativo e questo ha richiesto
molta attenzione da parte di viticoltori per arginare eventuali problemi
fitosanitari. Il periodo più caldo della stagione è stato registrato tra
l’ultima settimana di giugno e la prima di luglio, seguito da giorni in cui si
sono viste temperature più miti alternate a eventi piovosi. Al termine del mese
di luglio si è registrata la seconda ondata di calore dell’estate, terminata
con eventi temporaleschi anche intensi, ma non dannosi per la vite; la parte
restante della stagione estiva è trascorsa all’insegna di un clima mite con
precipitazioni sporadiche e regolari che hanno impegnato i viticoltori nella
conduzione del vigneto dal punto di vista sanitario. Il mese di settembre è
iniziato con l’unico fenomeno grandinigeno registrato in Langa: il 5 infatti si
è abbattuto sul nostro areale il temporale più intenso della stagione con
annessa grandine, che ha causato danni anche ingenti su porzioni di territorio
limitati. Possiamo affermare che il danno è stato pesante ma fortunatamente, da
un punto di vista di territorio, abbastanza circoscritto a due aree sulle
colline attorno alla città di Alba lasciando fuori il grosso delle aree di
Barolo, Barbaresco e Dogliani.
La vendemmia è iniziata attorno alla
metà di settembre con i vitigni a bacca bianca, per proseguire senza
interruzioni con il Dolcetto, la Barbera e per ultimo il Nebbiolo. Per tutte le
varietà e di conseguenza tutte le denominazioni abbiamo constatato un lieve
calo di produzione a beneficio della qualità e dell’equilibrio. I bianchi si
presentano con gradazioni alcoliche buone e livelli di acidità leggermente più
alti rispetto alla media degli ultimi anni, fattore che dovrebbe però garantire
la freschezza e la persistenza dei profumi. I dolcetti, vendemmiati per lo più
attorno al 17 settembre, si presentano molto bene dal punto di vista fenolico e
dell’accumulo zuccherino; anche il quadro acido lascia presagire vini dal
potenziale molto elegante, con punte di eccellenza nel doglianese. L’estate con
picchi caldi ma con medie nella norma per quanto riguarda il nostro areale
viticolo, ha consentito al Barbera di giungere a vendemmia con livelli fenolici
ottimali, potenziali alcolici leggermente inferiori rispetto allo scorso anno
ed una situazione di acidità importante; ed è forse la varietà che, insieme al
nebbiolo, lascia trasparire maggiormente la differenza di posizione dei
vigneti. Il Nebbiolo è stato vendemmiato nella seconda parte del mese di
ottobre e anche i suoi parametri analitici si presentano “classici”, ovvero
buon tenore zuccherino e ottimo quadro polifenolico adatto ad assicurare vini
di struttura con potenziali di invecchiamento molto alti. In particolar modo si
nota un alto accumulo di antociani e quindi si attendono vini dotati di un
ottimo colore, soprattutto in considerazione delle sue caratteristiche
genetiche. In conclusione l’annata che abbiamo portato in cantina la possiamo
definire tradizionale, con una produzione di qualità nonostante il lieve calo
quantitativo rispetto all’anno precedente.
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