il tavolo dei relatori
I
dati e l’analisi di Piemonte Anteprima Vendemmia 2015
Se
n’è discusso a Piemonte Anteprima
Vendemmia 2015, l’annuale incontro promosso da Regione
Piemonte, Consorzio Piemonte Land of
Perfection e Vignaioli Piemontesi
per presentare dati e valutazioni sulla vendemmia appena passata e per fare una
riflessione sull’andamento del comparto vitivinicolo. Quest’anno l’evento è
stato ospitato al Centro incontri della Regione Piemonte, a Torino, con la
partecipazione di Giorgio Ferrero, assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio
Bosticco, presidente Piemonte Land of Perfection, Giulio Porzio, presidente
Vignaioli Piemontesi, Gianni Marzagalli,
presidente Consorzio dell’Asti, Filippo
Mobrici, presidente Consorzio Barbera d’Asti Pietro Ratti, presidente Consorzio Barolo Barbaresco Alba Langhe e
Roero.
L’agronomo
Daniele Dellavalle e il giornalista Giancarlo Montaldo, direttore di
Barolo&Co, hanno illustrato i dati sulla vendemmia 2015: è stata una annata
caldissima, con scarse precipitazioni e uve perfettamente sane e mature. Tra i
vigneti del Piemonte, la produzione di vino è di 2,47 milioni di ettolitri, (+
2,7% sul 2014). In Italia si stima una produzione di circa 46 milioni di
ettolitri, con un aumento del 10% sul 2014. Dunque, una vendemmia di alta
qualità per il Piemonte; infatti dalle analisi e valutazioni svolte tutti i
vitigni sono collocati nella vetta della classifica, ovvero le 5 stelle
dell’eccellenza a Barbera, Nebbiolo, Dolcetto, Grignolino, Cortese ed Erbaluce.
Gli altri vitigni stanno nella sfera dell’Ottimo, con 4 Stelle.
Il
comparto vitivinicolo rappresenta la punta avanzata dell’agricoltura piemontese
che si dimostra una realtà solida e vitale; un settore caratterizzato da
fenomeni di rinnovamento, innovazione e di ricambio generazionale, soprattutto
con l’inserimento di migliaia di giovani agricoltori e una crescita
della componente femminile (sono 22.000
le aziende agricole condotte da donne); 1/3 dei 64.000 occupati in
agricoltura sono donne.
A
prezzi agricoli di base, il valore del
vino raggiunge i 386 milioni di euro
(circa il 10% della produzione agricola regionale). Le aziende vitivinicole sono 19.100
su 67.000 totali, mentre gli ettari
vitati sono circa 43.000.
Sono
54 le cantine cooperative che, con
circa 12.000 soci, rappresentano 1/3
della produzione vitivinicola regionale.
Di grande rilievo i
dati sull’ export, che continua il trend positivo, nel 2014 si attesta su 1,04
miliardi di euro su un export agroalimentare complessivo di 4,7 miliardi di
euro. Il valore dell’export di vino rappresenta circa il 22% dell’export
agroalimentare piemontese e circa il 20% dell’export vini nazionale. Il Piemonte esporta circa il 60% della sua
produzione, che in bottiglie sono: 56 milioni di Asti su 66 milioni totali; 23,8
milioni di Moscato d’Asti su 28 milioni totali; 10 milioni di Barolo su 13; 3
milioni di Barbaresco su 4,5 totali; 11 milioni di Barbera d’Asti su 22; 10,88
milioni di Gavi su 13,6; 2,2 milioni di Roero Arneis su 5,5; 1,8 milioni di
Brachetto d’Acqui su 4,4 milioni. Il 70% viene assorbito dai Paesi UE, il
restante 30% dai Paesi extra UE.
Cresce
anche il sistema delle strutture cooperative (circa 200 cooperative con 30.000
soci), e dei Consorzi di tutela e Associazioni di produttori che hanno
contribuito a concentrare e rafforzare l’azione di marketing e soprattutto
della promozione commerciale sui mercati esteri. L’esempio è Piemonte Land of Perfection, costituito
dal 2011 da: Consorzio per la Tutela dell’Asti, Consorzio Tutela Barolo
Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, Consorzio Tutela della Barbera d’Asti e dei
Vini del Monferrato, Consorzio Tutela del Gavi, Consorzio Tutela Brachetto
d’Acqui e la Vignaioli Piemontesi. Quest’anno hanno aderito altri cinque
Consorzi di tutela vini piemontesi: Il Consorzio Roero, il Consorzio Caluso
Carema e Canavese, il Consorzio Freisa di Chieri e Collina Torinese, il
Consorzio Alta Langa, il Consorzio Colli Tortonesi. Tutti insieme rappresentano
oltre il 90% della produzione vitivinicola del Piemonte.
L’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero: “Una vendemmia
eccellente in un contesto virtuoso e di forti potenzialità per il comparto
vitivinicolo che, per il suo peso economico-produttivo e per i suoi valori
aggiunti, si conferma un elemento di punta e di traino per il Piemonte. Ogni
bottiglia di vino che va all'estero porta con sé, oltre alla qualità del
prodotto, l’immagine di un territorio che viene così proiettata in paesi
lontani, portando nel mondo la bellezza di paesaggi modellati dalla vite. Tutto
ciò lo si deve al lodevole lavoro svolto dai nostri produttori vitivinicoli e
dalle loro organizzazioni economiche e professionali. Ad essi va il
ringraziamento della Regione Piemonte e l’impegno nel dare continuità all’opera
di sostegno del comparto vitivinicolo, in particolare con il Programma
2014-2018 dell’ OCM Vino, che anche nella campagna 2016 prevede un intervento
finanziario di oltre 20 milioni di euro. Un sostegno che sarà ancor più forte
con il nuovo Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 del Piemonte, appena approvato
dalla Unione Europea, con una dotazione finanziaria complessiva di 1.093
milioni di euro, dal quale si apriranno i bandi delle misure sulle quali potrà
concorrere il comparto vitivinicolo,
ovvero quella sui “Regimi di qualità delle produzioni”, quella sugli
“Investimenti in immobiliazioni immateriali”, quella sui “Pagamenti
agro-climatici-ambientali” e quella sulla “Agricoltura biologica”.
Il presidente del Consorzio
Piemonte Land of Perfection Giorgio
Bosticco: “Il vino è un comparto a più
voci. Nel 2015 abbiamo ottenuto un importante risultato: tutti i Consorzi del
vino riconosciuti sono entrati a far parte di Piemonte Land. È un segnale di unione
importante. Chiediamo ora di assumere un ruolo di cabina di regia di tutte le
risorse pubbliche spese nel campo promozione. Dal prossimo anno cambieremo
anche la formula di Anteprima Vendemmia: mantenendo il fondamentale patrimonio
di dati, che da vent’anni si raccolgono, vogliamo dare all’evento un respiro anche
nazionale e internazionale”.
Il presidente di
Vignaioli Piemontesi Giulio Porzio: “Fare un vino è come fare un bambino: ci
vogliono 9 mesi. S’inizia a gennaio con la potatura e si finisce a ottobre con
la vendemmia. Bisogna tenerne conto per avere, alle fine, dei prezzi
remunerativi. Non vanno dimenticati le piccole perle dell’enologia piemontesi, i
vitigni minori come Grignolino Erbaluce e Ruché, che si ritagliano una loro
piccola ma significativa nicchia di consumo. Negli anni abbiamo perso ettari di
vigneti: dobbiamo chiederci come sarà il patrimonio di vigne UNESCO tra dieci
anni e dobbiamo trovare gli strumenti da mettere in campo per creare reddito e
far restare qui i giovani”.
DATI E VALORI DEL PIEMONTE VITIVINICOLO
§ 43.553 ettari di vigneto, (circa
il 7% del vigneto Italia), che comprendono i paesaggi vitivinicoli di
Langhe-Roero e Monferrato, riconosciuti dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità.
§ Nel 2015 la produzione di vino
stimata è di 2,47 milioni di ettolitri (+2,7% sul 2014). La produzione
nazionale stimata è di 46,3 milioni di ettolitri (+10% sul 2014).
·
19.100 le
aziende agricole a indirizzo vitivinicolo.
§ 280 imprese industriali
produttrici di vini e distillati con circa 3.300 addetti.
§ 54 Cantine cooperative con circa
12.000 soci (rappresentano circa 1/3 della produzione vitivinicola regionale)
§ 386 milioni di euro il valore del
vino ai prezzi di base agricoli (ex PLV) che rappresenta circa il 10% del
valore dell’intera produzione agricola regionale.
§ 1,04 miliardi di euro il valore
dell’export di vino nel 2014 (+ 4% sul 2013); tale valore rappresenta circa il
22% dell’export agroalimentare piemontese e circa il 20% dell’export vini
nazionale. Il Piemonte esporta circa il 60%
del vino; in bottiglie: 56 milioni di Asti su 66 milioni totali; 23,8 milioni
di Moscato d’Asti su 28 milioni totali; 10 milioni di Barolo su 13; 3 milioni
di Barbaresco su 4,5 totali; 11 milioni di Barbera d’Asti su 22; 10,88 milioni
di Gavi su 13,6; 2,2 milioni di Roero Arneis su 5,5; 1,8 milioni di Brachetto
d’Acqui su 4,4 milioni. Il 70% viene assorbito dai Paesi UE, il restante 30%
dai Paesi extra UE.
§ 18 vini a DOCG (calcolando l’Asti
e il Moscato d’Asti, il Roero e il Roero Arneis) e 42 DOC (su 73 DOCG e 332 DOC
nazionali), il più alto numero tra le Regioni, che coprono circa l’85% della
produzione regionale; quasi tutta derivante da una ventina di vitigni
autoctoni storici, tra i quali, a bacca
bianca: Arneis, Cortese, Erbaluce, Favorita, Moscato Bianco; a bacca rossa:
Barbera, Bonarda, Brachetto, Dolcetto, Freisa, Grignolino, Malvasia, Nebbiolo,
Ruché, Pelaverga.
§ Una legge regionale (la 39/80)
sull’anagrafe vitivinicola e per il controllo e la repressione di frodi e
sofisticazioni; con l’osservatorio vitivinicolo regionale, la revisione
dell’albo dei vigneti e l’istituzione della fascetta regionale di garanzia per
i vini DOC.
§ 14 tra grandi e piccoli Consorzi
di Tutela che coprono tutte le DOC e DOCG. 2 grandi Associazioni produttori; un
consorzio per la promozione, costituito dai principali Consorzi di tutela dei
vini.
§ 14 Enoteche Regionali e 33
Botteghe del Vino, riconosciute con legge regionale n. 37/80, che rappresentano
circa 4.300 produttori espositori; che ospitano mediamente 1.000.000 di
visitatori all’anno (metà dei quali stranieri).
§ 7 Strade del Vino riconosciute.
§ Una grande attività sulla biodiversità, per la tutela, conservazione e
valorizzazione delle centinaia di vitigni rari o in pericolo di estinzione. L’opera
di selezione e sperimentazione ha portato anche al recupero e all’entrata in
produzione di molti di questi vitigni autoctoni, tra cui: Bonaria, Avanà,
Bourgnin, Pignolo, Spano, Gamba di Pernice, Albarossa, Nascetta, Bussanello,
Timorasso.
(Novembre 2015).
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