Palazzo Alfieri, una delle sedi principali del Festival |
Il festival Passepartout giunge alla tredicesima edizione e si terrà ad Asti dal 4 al 12 giugno. Ogni anno la rassegna mette a confronto l’anno in corso con uno della storia nel quale, come in uno specchio, si riconoscano, a vari livelli, analogie utili a capire il presente e a intuire il futuro, con l’aiuto dei maggiori storici, giornalisti e scrittori. Per questa edizione l’anno oggetto di riflessione sarà il 1936. Da qui il titolo “1936-2016: il consenso, la menzogna e la guerra”
La sfida è riflettere e fare luce sui complessi rapporti
tra informazione e potere, tra mezzi di comunicazione e acquisizione del consenso,
a partire da guerre apparentemente lontane (ma quanto mai vive nell’immaginario
collettivo) per giungere ai tanti conflitti che assillano il nostro presente. Passepartout
affronta queste tematiche ospitando lo scrittore e filosofo di fama internazionale
Fernando Savater, Luciano Violante, protagonista della
scena politica, nomi di punta del giornalismo italiano come Maurizio Molinari, Paolo Flores D’Arcais,
Ferruccio De Bortoli, Sergio Romano, Bernardo Valli, Angelo Del Boca, Stefano
Bartezzaghi, Giorgio Simonelli, Francesca Paci e Darwin Pastorin, i rappresentanti del mondo accademico Vito Mancuso, Walter Barberis, Luigi Bonanate
e Lucio Caracciolo, il campione
olimpico Livio Berruti, l’esperto di
web marketing Franz Russo, per
arrivare al maestro del cinema Marco
Bellocchio. E sarà proprio il cinema la grande novità dell’edizione 2016 di
Passepartout, con la proiezione ogni sera di un film per approfondire i temi
trattati.
Altra novità di questa edizione sono i
quattro appuntamenti pomeridiani con altrettanti studiosi: la filosofa Tiziana Andina, gli storici dell’età contemporanea Mauro Forno e Mario Renosio, e lo scenografo e pittore Ottavio Coffano declineranno il tema del festival nei rispettivi
ambiti di studio.
Passepartout è organizzato dalla Biblioteca Astense Giorgio
Faletti con l’appoggio della Città di
Asti e della Regione Piemonte. Il direttore scientifico è Alberto Sinigaglia.
Con
la conquista dell’Etiopia nel 1936 il regime fascista raggiunge l’apice del
consenso popolare. Perfino nell’ambiente dei fuoriusciti, intellettuali e
politici, in molti plaudono all’impresa di Mussolini. Un uso accorto di stampa,
radio e cinema a fini propagandistici, con il controllo politico su tutti i
mezzi di comunicazione, porta a compimento il processo di “omologazione” del
paese, con lo scopo di orientare l’opinione pubblica, esaltando la missione
nazionale. Il 1936 è l’anno
della guerra di Spagna, della morte di Garcia Lorca, delle alleanze di
Francisco Franco con fascisti e nazisti, che porteranno al bombardamento
tedesco di Guernica e al capolavoro di Pablo Picasso. Nello stesso anno le Olimpiadi di
Berlino segnano l’apoteosi della grande macchina propagandistica messa in
funzione dal regime nazionalsocialista: con la geniale propaganda fotografica e
cinematografica di Leni Riefenstahl, un evento sportivo si trasforma in uno
strumento di battaglia ideologica. Il 1936 è anche l’anno del Fronte popolare a Parigi e delle prime
purghe staliniane in Unione Sovietica. Nel 1936 escono “Via col vento”di Margaret Mitchell,
uno dei romanzi più famosi della letteratura mondiale, e “Tempi moderni” di
Charlie Chaplin, pietra miliare della storia del cinema.
Uno scenario di guerre locali prelude allo
scoppio del grande conflitto mondiale: non sono poche le analogie con le guerre
“molecolari” del nostro presente, raccontate con gli stessi mezzi di
comunicazione di allora e amplificate da nuovi media, dalla televisione ai
social network, che sembrano aver realizzato il mito e l’incubo della
connessione globale e costante.
Ai notiziari dell’Istituto Luce si
sostituiscono metodi di diffusione di notizie alla velocità della luce (letteralmente), capaci
di raggiungerci ovunque, con i “tweet” a sostituirsi ai comizi e un’abbondanza
di filmati e foto a portata di click a contribuire non solo all’informazione ma
spesso, purtroppo, anche alla disinformazione.
Il fatto che un candidato alla presidenza
degli Stati Uniti poche settimana fa durante un comizio abbia citato Mussolini
(scatenando fotomontaggi e caricature con l’elmo del duce che hanno fatto
il giro del mondo) è una prova clamorosa delle affinità tra epoche
apparentemente tanto diverse. Il populismo, la ricerca del consenso e le scelte
politiche fatte dai singoli stati per interessi interni, o personali ed elettorali,
stanno allontanando l’Europa dalla sua idea fondativa. Mentre la guerra,
che speravamo essere solo un ricordo, è una realtà fatta di molte guerre
combattute sui campi di battaglia, oltre che di guerre che con, metodi diversi,
colpiscono il cuore delle nostre città.
Programma:
Passepartout
ha abbandonato da tempo l’abusato modello talk show a vantaggio della lectio magistralis, invitando ospiti di
alto profilo a parlare su un tema specifico in incontri serali o pomeridiani.
Passepartout si sforza in questo modo di trovare una strada nuova, alternativa
ai dibattiti e tuttavia coinvolgente, per permettere un maggiore
approfondimento dei temi affrontati.
Gli incontri serali avranno luogo nel cortile
della Biblioteca Astense in via Goltieri 3 a .
Venerdì 3 giugno
ore
21 - Palazzo Alfieri
Anteprima Passapartout
FRANCO
RABINO con LAURA CALOSSO presentano
RIVOLUZIONARIE: fotografia e
militanza politica di Gerda Taro, Tina Modotti e Leni Riefenatahl
Ore 18 Inaugurazione mostra Alberto Toscano
(ex sede della biblioteca, Palazzo Alfieri, corso Alfieri)
Passepartout
ospita una prestigiosa mostra di giornali del 1936, italiani, francesi e
spagnoli, dalla collezione di Alberto
Toscano: giornalista e saggista, nella sua lunga carriera ha collaborato
con numerose testate come La Gazzetta del Popolo, Paese Sera, L’Indipendente,
L’Unità e ItaliaOggi. Dal 1994 è stato corrispondente da Parigi per vari media.
È stato insignito
nel 2004 dal presidente Jacques Chirac del titolo di cavaliere dell'Ordine
nazionale del merito della Repubblica francese e nel 2013 dal presidente
Giorgio Napolitano del titolo di cavaliere dell'Ordine del merito della
Repubblica italiana. È collezionista di giornali antichi francesi e italiani,
che sono stati in parte donati al Musée des Invalides di Parigi. La sua mostra
“Francia-Italia: i giornali della Grande Guerra”, inserita nelle celebrazioni
del centenario della Prima Guerra Mondiale,
ha fatto tappa ad Asti durante la scorsa edizione di Passepartout. È
attualmente presidente del Club della stampa europea di Parigi.
Ore 21 Luciano
Violante: La menzogna, il consenso, la guerra
Docente e politico, Luciano Violante in Parlamento ha fatto parte della commissione
d’inchiesta sul caso Moro e, in seguito, è stato presidente della Commissione
parlamentare antimafia dal 1992 al 1994. Durante la sua Presidenza alla Camera
dei deputati, dal 1996 al 2001, è stata introdotta una delle più importanti
revisioni del Regolamento della Camera degli ultimi decenni, quella approvata
dall'Assemblea nel 1998.
Oltre a proseguire la carriera politica, è
stato professore ordinario di istituzioni di diritto e procedura penale presso
l’Università di Camerino ed editorialista del quotidiano “Il Riformista”. Ha
pubblicato oltre trenta libri.
Domenica 5 giugno
Giornalista
e scrittore, dal gennaio del 2016 Maurizio
Molinari è direttore del quotidiano La Stampa, con il quale collabora dal
1997: dopo aver lavorato alla redazione romana, è stato corrispondente prima da New York e poi da
Bruxelles e Gerusalemme. Ha collaborato anche con altre testate, anche
televisive, e tra i numerosi libri da lui scritti spiccano “Il califfato del
terrore” del 2015, definito da Roberto Saviano come “il libro che tutti
dovremmo leggere”, e “Jihad. Guerra all’Occidente”.
Ferruccio De Bortoli è stato per due volte direttore del Corriere della Sera,
con il quale attualmente collabora come editorialista, e anche direttore del
Sole 24 Ore. Dopo gli attentati dell’11 settembre 2001, vola New York per
chiedere ad Oriana Fallaci di tornare a scrivere articoli dopo un silenzio
durato undici anni: il 29 settembre sul Corriere uscirà l’articolo “La rabbia e
l’orgoglio”, al quale seguirà l’omonimo libro della giornalista e scrittrice. Dal 2015 è Presidente dell'Associazione
Vidas di Milano e presidente della casa editrice Longanesi.
Regista
cinematografico pluripremiato, Marco
Bellocchio nel 1967 si è aggiudicato il Leone d'argento per la regia alla
Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia per il film “La Cina è
vicina”. Nel 1991 ha
vinto l'Orso d'argento, gran premio della giuria al Festival internazionale del
cinema di Berlino, per il film “La condanna”.
Nel 1999 è stato
insignito con un premio d'onore per il contributo al cinema al Festival
cinematografico internazionale di Mosca, nel 2011 gli è stato conferito il
Leone d'oro alla carriera alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di
Venezia.
A coordinare l’incontro Fulvia Caprara, giornalista
professionista presso il quotidiano La Stampa dove si occupa principalmente di
cinema, ma anche di libri, cultura e televisione. Ha collaborato al magazine della Stampa, Specchio. Ha fatto parte , dal 2004, per quattro edizioni, del comitato di selezione della Mostra internazionale d’Arte cinematografica di Venezia diretta da Marco Muller. Ha scritto saggi per l’Almanacco Guanda su fenomeni cinematografici e televisivi. È vicepresidente del Sindacato Giornalisti Cinematografici Italiani, che si occupa, tra le altre, numerose attività, di assegnare i Nastri d’Argento al cinema italiano.
Lunedì 6 giugno
Ore 18 Tiziana Andina: Esiste ancora
l’aura nell'arte? (ex sede della biblioteca, Palazzo Alfieri)
Filosofa e
accademica, Tiziana Andina insegna
filosofia teoretica all’Università di Torino. Interessata ai problemi posti
dall’ontologia delle opere arte, studia la filosofia del critico d’arte
americano Arthur Danto, a cui dedica una monografia edita in italiano e in
inglese. È co-direttrice della rivista
"Brill Perspectives in Art and Law" e della collana "Analytic
Aesthetics and Contemporary Art". Collabora con il magazine d'arte
"Artribune" e con il magazine d'arte newyorkese "The Brooklyn
Rail".
Ore 21 Lucio
Caracciolo: Siamo in guerra?
Laureato in filosofia all'Università La Sapienza di Roma, Lucio Caracciolo dirige la rivista italiana di geopolitica Limes, che ha fondato nel 1993, e la Eurasian Review of Geopolitics Heartland, nata nel 2000. È considerato uno dei massimi esperti italiani di geopolitica. È membro del comitato scientifico della Fondazione Italia USA. Come docente ha insegnato Geografia politica ed economica all'Università degli studi Roma Tre, ed ha tenuto in varie istituzioni seminari e master in geopolitica.
Ore 18 Mauro
Forno: Le “guerre” dei Cattolici (ex sede della biblioteca, Palazzo Alfieri)
Mauro Forno insegna Storia del giornalismo e della
comunicazione politica e Storia dei media e del giornalismo nell'Università di
Torino. Ha dedicato molte sue ricerche alla storia del fascismo, del movimento
cattolico e del giornalismo dell'Ottocento e del Novecento. Tra le sue più
recenti pubblicazioni: “1945.
L 'Italia tra fascismo e democrazia”, “A duello con la
politica”, “Tra Africa e Occidente”.
Ore 21 Darwin Pastorin, Livio Berruti, Giorgio Simonelli:
Sport e menzogna da Berlino a oggi
Editorialista e giornalista per
numerosi settimanali e mensili, Darwin
Pastorin dal 2006 è direttore della testata LA7 Sport. Dal 2009, ricopre il
ruolo di direttore responsabile dell'emittente piemontese Quartarete e dal 2012
è direttore responsabile del canale tematico Juventus Channel della piattaforma
satellitare Sky.
Livio Berruti, campione
olimpico dei 200 metri
piani alle XVII Olimpiadi di Roma 1960, fu soprannominato "l'angelo"
per la leggerezza della falcata, e continua a essere un modello di tecnica di
corsa veloce. Il 26 febbraio 2006 è stato portatore della bandiera olimpica nel
corso della cerimonia di chiusura dei XX Giochi olimpici invernali, tenutisi a
Torino.
Giorgio Simonelli insegna Storia della radio e della
televisione e Giornalismo radiofonico e televisivo all’Università Cattolica di
Milano, dove dirige anche il Master in Comunicazione e marketing del cinema.
Collabora con riviste e quotidiani, oltre a scrivere libri su eventi
televisivi, in particolare quelli sportivi.
Ore 18 Mario Renosio: “Oggi in Spagna,
domani in Italia!”: piemontesi sui due
fronti (ex sede della biblioteca, Palazzo Alfieri)
Giornalista e
scrittore, Bernardo Valli ha
collaborato con il Giorno e il Corriere della Sera come corrispondente estero,
raccontando eventi storici come la guerra del Vietnam e la rivoluzione
Komehinista in Iran. In seguito ha ricoperto il ruolo redattore capo della sede
francese di Repubblica ed è stato inviato speciale per La Stampa. Nel 1998 ha ricevuto il Premio
Saint Vincent per il giornalismo per aver dato lustro alla categoria. Il suo
ultimo libro, “La verità del momento”, edito nel 2014 da Mondadori, raccoglie una vasta scelta di articoli e reportages nell'arco di
quasi sessant'anni e apparsi sui principali quotidiani, preceduti da una serie
di riflessioni sui radicali cambiamenti che hanno investito la professione del
reporter, e, in particolare, del corrispondente di guerra.
Giovedì 9 giugno
Ore 18 Ottavio Coffano: Il grido di
Guernica (ex sede della biblioteca, Palazzo Alfieri)
Nato ad Asti nel 1943, Ottavio Coffano svolge attività di scenografo e pittore in Italia e all’estero. Ha insegnato scenografia all’Accademia di Brera, all’Accademia Albertina di Torino e all’Università Complutense di Madrid. Negli ultimi anni a Torino ha insegnato letteratura e filosofia del teatro. Collabora come scenografo con la casa di produzione cinematografica Siècle di Parigi.
Venerdì 10 giugno
Ore 18 Franz Russo: La ricerca del consenso sui social media (ex sede della biblioteca, Palazzo Alfieri)
Esperto
di web marketing e comunicazione, Franz
Russo cura il blog InTime, considerato uno dei siti indispensabili per
essere sempre aggiornati sull’evoluzione di internet e dei nuovi media, a partire
dai social network e dal ruolo primario che ormai rivestono nella società.
Ore 21 Fernando Savater: L’eterno ritorno
della Guerra Civile
Filosofo e scrittore, Fernando Savater è uno dei più noti intellettuali spagnoli di oggi, dal pensiero libertario e anticonformista. È stato docente di Filosofia per più di trent'anni nei Paesi Baschi e presso l'Universidad Complutense di Madrid. Il suo libro "Etica per un figlio" ("Ética para Amador") lo ha reso celebre in tutto il mondo. Ha scritto oltre cinquanta opere, dai saggi politici a quelli letterari e filosofici, passando per la narrativa e il teatro.
Sabato 11 giugno
Ore 18 Stefano Bartezzaghi: Buon senso,
non senso, consenso e “Mi consenta!” (ex sede della biblioteca, Palazzo Alfieri)
Scrittore
e giornalista, Stefano Bartezzaghi dal 1987
cura rubriche sui giochi, sui libri, sul linguaggio: collabora con il
quotidiano La Repubblica per la rubrica "Lessico e Nuvole". Dal 2010
è docente allo IULM - Libera Università di Lingue e Comunicazione di Milano, dove
insegna Teorie della creatività e Semiotica, oltre a dirigere il Master in
Giornalismo. È presente anche su Rai Radio 2, Rai Radio 3 e R101 dove, nella
trasmissione "Stile Libero",
cura la rubrica "Parole Parole" dove si occupa di far tornare
in corso i termini dimenticati dalla lingua italiana.
Ore 21 Walter Barberis: Le menzogne del testimone. Emozione e ragione
Domenica 12 giugno
Ore 11 Sergio Romano: Gli equivoci delle guerre umanitarie. Dalla guerra fredda all'era di Bush e Obama (ex biblioteca, Palazzo Alfieri)
Graditissimo ospite
fisso di Passepartout, Sergio Romano è
storico, scrittore, giornalista e diplomatico. Entrato alla Farnesina nel 1954,
dopo quattro anni trascorsi a Roma viene assegnato all'ambasciata d'Italia a
Londra. Dal 1968 al 1977 è primo consigliere a Parigi e in Francia. Dopo essere
rientrato al ministero degli Esteri come direttore generale delle Relazioni
culturali, è nominato ambasciatore presso la NATO dal 1983 al 1985. Conclude la
sua carriera diplomatica nel 1989 come ambasciatore a Mosca. Si dedicherà in
seguito all’insegnamento e alla scrittura, collaborando con numerose testate. È
autorevole editorialista del Corriere della Sera, dove cura la rubrica delle
lettere che fu di Indro Montanelli.
Ore 18 Luigi Bonanate: Come Dalì, Mirò
e Picasso intuirono la guerra (ex sede della biblioteca, Palazzo Alfieri)
I suoi scritti sono tradotti in
inglese, francese, spagnolo e russo. È editorialista di giornali quotidiani su
temi come la politica estera, italiana e americana, sull'Unione Europea, sulla
teoria democratica, sul terrorismo e la guerra.
Proiezione di film a tema in collaborazione
con il Circolo Cinematografico Sciarada (tutte
le sere, al termine degli incontri, nella ex sede della biblioteca a Palazzo
Alfieri):
Sabato
4 giugno: Tempi moderni di Charlie
Chaplin
Domenica
5 giugno: Vincere! di Marco
Bellocchio
Lunedì
6 giugno: The atomic cafè di Pierce
Rafferty, Kevin Rafferty e Jayne Loader
Martedì
7 giugno: Race – Il colore della
vittoria di Stephen Hopkins
Mercoledì
8 giugno: Il figlio dell’altra di Lorrain Lévy
Giovedì
9 giugno: Going clear: Scientology e la
prigione della fede di Alex Gibney
Venerdì
10 giugno: Olympia di Leni Riefenstahl
Sabato
11 giugno: Quinto potere di Sidney
Lumet
Domenica
12 giugno: No – I giorni dell’arcobaleno
di Pablo Larrain
Ingresso
libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
Sabato 11 giugno
ore 9-13, Aula Magna, Uni-Astiss Polo Universitario Asti Studi Superiori Workshop “Condividere per comunicare: il ruolo dei social media
nell’evoluzione del mestiere di giornalista” con Franz Russo (incontro valido per i crediti
formativi degli iscritti all’Ordine dei Giornalisti)
Facebook, Twitter
e Instagram sono solo alcuni dei nuovi strumenti di condivisione che sono
diventati indispensabili a tutti e che hanno cambiato il modo di comunicare con
gli altri. È inutile negare che i social media hanno ormai un ruolo chiave
anche nel modo di fare giornalismo, affermandosi come strumenti con uno
straordinario potenziale, ma, se non se ne conoscono la grammatica e le
modalità d’uso, questo potenziale può rivelarsi quasi distruttivo. All’indomani
del debutto degli Instant Articles su Facebook, nuovo capitolo di una
rivoluzione che non conosce sosta, Franz Russo, blogger ed esperto di web
marketing, ci accompagnerà nel mondo dei social media, per capire il presente
della comunicazione e non temerne il futuro.
Sito web: www.passepartoutfestival.it
Facebook: www.facebook.com/PassepartoutFestival
Fernando Savater e Marco Bellocchio, due noti personaggi tra i tanti che prenderanno parte agli incontri |
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