Cristina Comencini, Gustavo Zagrebelsky,
Franco
Ferrarotti e Mario Baudino
vincitori della 33a edizione del Premio
Cesare Pavese
Sabato 27
e domenica 28 agosto 2016, Santo Stefano Belbo (Cn)
Ancora aperto il bando per partecipare
alla sezione Premio Scultura (scadenza: 11 settembre)
La scrittrice e regista Cristina Comencini con Essere vivi (Einaudi,
2016), il costituzionalista Gustavo Zagrebelsky con Senza
adulti (Einaudi, 2016), il sociologo Franco Ferrarotti con Al
santuario con Pavese. Storia di un'amicizia (Dehoniane, 2016) e il
giornalista e scrittore Mario Baudino con Lo sguardo della farfalla (Bompiani, 2016) sono i vincitori della trentatreesima edizione del Premio Cesare Pavese (sezione opere edite). Il riconoscimento,
suddiviso nella sezione Narrativa, Saggistica e Poesia, è nato a Santo Stefano Belbo per rendere omaggio
all’autore del romanzo La luna e i falò e
viene assegnato ogni anno a scrittori, giornalisti, intellettuali o personaggi
del mondo culturale.
Il critico letterario Gianni
Turchetta riceverà il Premio
Letterario Lions dedicato alle prefazioni e postfazioni per la sua prefazione e curatela a L'Opera Completa di
Vincenzo Consolo (Mondadori).
La sera precedente, sabato 27 agosto 2016 alle ore 21, il Premio organizza l’incontro Dalla nostalgia del
passato ai primi fermenti di una rinascita, verso “un nuovo modo di stare al
mondo”, che prende spunto dai temi sviluppati nei libri
vincitori. Al dibattito, coordinato dal professor Andrea Raffaele Rondini dell'Università
di Macerata, partecipano i vincitori Cristina Comencini, Gustavo Zagrebelsky,
Franco Ferrarotit e Mario Baudino. (ingresso libero). «A partire
da alcune affermazioni – spiega Giovanna Romanelli, presidente della
Giuria del Premio – contenute nel testo di Comencini e in quello di
Zagrebelsky, che affermano che non c’è vita senza morte e che non c’è
rigenerazione senza degenerazione, si coglie l’occasione per riflettere
sulle nostre vite, sul superamento di una sorta di ripiegamento su se
stessi per considerare il passato definitivamente perduto e per trarre da esso
fermenti positivi per un nuovo modo di “stare al mondo”, un nuovo modo
di rapportarci alla Terra e alle sue non infinite risorse».
Il Premio è organizzato e promosso dal Cepam-Centro Pavesiano Museo Casa Natale,
con il contributo della Regione Piemonte,
del Comune di Santo Stefano Belbo,
della Fondazione Crc e della Fondazione Crt, con la
collaborazione della Provincia di Cuneo e
della Fondazione Cesare Pavese e con
il patrocinio della Fondazione per il
Libro, la Musica e la Cultura. Sostengono l’iniziativa le realtà enogastronomiche del territorio:
agriturismi, vinerie, panifici, ristoranti, trattorie, osterie e produttori di
Santo Stefano Belbo e paesi limitrofi.
Quest'anno il Premio Cesare Pavese si è arricchito
della collaborazione con i Lions Club del territorio Unesco (aree
vitivinicole del sud Piemonte), che organizzano il Premio Letterario Lions sulle prefazioni e postfazioni, dedicato nel 2016 proprio a Pavese
per la sezione rivolta agli studenti del territorio, cui è stato chiesto di
scrivere una prefazione o postfazione di un'opera dell'autore. La consegna del
Premio Lions sarà sabato 27 agosto.
I vincitori
Premio Pavese e i loro libri
Cristina
Comencini
riceve
il Premio di Narrativa per Essere vivi (Einaudi, 2016), in
cui «con garbo e personalissimo stile, l’Io narrante esplora gli
oscuri abissi della coscienza nel tentativo di ritrovare la propria identità e
un’appartenenza». Un romanzo che pone al centro la nascita e la rinascita, la
capacità di riaffermare il proprio sé e di recuperare la forza dell'infanzia,
nella consapevolezza che per sentirsi vivi non ci sia bisogno di riempirsi
continuamente di cose e persone, ma che conta quell'energia interiore che si
sposa con quella della natura.
Anche Franco Ferrarotti
ritira il Premio di Saggistica per Al santuario con Pavese. Storia di un'amicizia (Edizioni Dehoniane), commossa rievocazione dell’amico scrittore Pavese, che, tra varie testimonianze, narra anche la passeggiata compiuta dai due amici verso il Santuario di Crea nel Monferrato nel primo Dopoguerra. «Saggio agile e prezioso, ripercorre le tappe salienti di un’amicizia resa speciale dalle comuni origini, dalla “comune matrice campagnola, fatta di odori, sguardi, gesti e lunghi silenzi”, e dalla frequentazione della redazione Einaudi, dove sia Pavese che Ferrarotti condividevano l’interesse per la traduzione di testi “ostici, ma importanti”».
Mario Baudino
L’Albo d’oro
Premio Pavese
A Gustavo Zagrebelsky
va il Premio
di Saggistica per Senza adulti (Einaudi, 2016), un richiamo
alle persone mature di ogni età e generazione a prendere in mano la propria
vita e a pensarla in comunione di intenti con gli altri, in un'epoca che sta
vivendo la scomparsa dell'età adulta. «Saggio intenso nei contenuti e breve
nella forma, illustra la complessità del tempo presente con le sue
contraddizioni, i contrasti generazionali e le diverse etiche e fa emergere
l’attuale pericolosa tendenza a contrarre nella giovinezza le diverse età della
vita».
Anche Franco Ferrarotti
ritira il Premio di Saggistica per Al santuario con Pavese. Storia di un'amicizia (Edizioni Dehoniane), commossa rievocazione dell’amico scrittore Pavese, che, tra varie testimonianze, narra anche la passeggiata compiuta dai due amici verso il Santuario di Crea nel Monferrato nel primo Dopoguerra. «Saggio agile e prezioso, ripercorre le tappe salienti di un’amicizia resa speciale dalle comuni origini, dalla “comune matrice campagnola, fatta di odori, sguardi, gesti e lunghi silenzi”, e dalla frequentazione della redazione Einaudi, dove sia Pavese che Ferrarotti condividevano l’interesse per la traduzione di testi “ostici, ma importanti”».
ottiene il Premio Speciale
della Giuria per Lo sguardo
della farfalla (Bompiani, 2016),
un'investigazione condotta da tre librai, Demi, Duccio e Matteo,
che si trovano a indagare sui misteri
attorno alla biblioteca della defunta contessa Rita della Ruspa. «Nonostante
la critica tenti di ascrivere il romanzo a un preciso genere letterario – è
definito giallo ma anche thriller – in verità sfugge a ogni riduttiva
limitazione di campo e, come un vero romanzo postmoderno, ingloba e mescola,
con controllato distacco e sicuro possesso dei mezzi linguistici, i diversi
generi e le loro diverse caratteristiche».
Sarà
premiato anche lo studente Edoardo Cagnan (Milano) per la tesi Parola a malincuore. Studio di forme e sensi
della reticenza nel «Diavolo sulle colline» di Cesare Pavese, (Mémoire de
Master I, Université de Paris-Sorbonne, U.F.R. d’Études Italiennes, anno
2014/15). «Studio originale e accurato, che si propone di rileggere “Il diavolo
sulle colline” di Cesare Pavese attraverso la figura retorica della reticenza,
arrivando a osservare che il testo pavesiano “malgrado la verbosità dei
personaggi, mantiene una certa opacità”, legata forse all’esigenza di Pavese di
preservare un proprio intimo silenzio, facendo di esso “una vera e propria
potenzialità poetica”».
La
sezione è promossa dall’Azienda Agricola Giacinto Gallina di Santo Stefano Belbo.
Le altre sezioni
letterarie Premio Pavese
I
vincitori delle altre sezioni del Premio Pavese e del Premio Lions saranno
premiati sabato 27 agosto alle ore 17, sempre alla Casa
Natale di Pavese.
Per
le Opere inedite i vincitori sono: Domenico Pisano di
Mercogliano (Avellino) per Chicco di
caffè (Narrativa); Giuseppina Giacomazzi di Roma per Pavese redattore Einaudi (Saggistica); Maria
Concetta Trovato di Ragusa per La
dialettica corpo-ombra nei «Dialoghi con Leucò» di Cesare Pavese (Saggistica); Egle Migliardi di Acqui
Terme (Alessandria) per Il lupo voleva il
mio cuore; Hiwot Maria Malerba di Meina (Novara) per Se mi vuoi bene scappiamo (Pavese
giovani); Michele Fassino di Villastellone (Torino) per Na poesìa da quat sòld (Narrativa
piemontese); Attilio Rossi di Carmagnola (Torino) per Le Canson Ëd La Tèra (Poesia
piemontese).
Per la sezione Medici scrittori, i vincitori sono:
Sergio Rustichelli con Un’ingannevole
guerra privata (Fondazione Gabriele Giacomazzo per il Teatro, 2016) per la
Narrativa edita; Vittorio Casoli con La
Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma (Gangemi, 2016) per la
Saggistica edita; Roberto De Rosa
con Pebble beach ed Ezio del Ponte
con Piemonte 1945 per la Narrativa
inedita; Franco Villa di Torino con Ultimo
quarto per la Poesia inedita.
Menzioni
di merito per opere edite a:
-
Gabriella Greison per Dove nasce la fisica. Einstein, Hawking e gli altri
alla corte di Solvay (Hoepli, 2016), autrice che «rivela in questo suo
prezioso lavoro una vivacità intellettuale e un approccio alla fisica che
riesce a dialogare con la letteratura».
- Rivista Submarino
(Scritturapura,
Asti; direttore responsabile Carlo Cerrato), testata luso-italiana di Studi
Comparati, che si propone di promuovere le letterature di lingua portoghese in
Italia: ha dedicato il suo primo numero al Passeggero
Cesare Pavese al fine di «lanciare lo scandaglio nel fondale marino portoghese
e verificare la ricezione dello scrittore piemontese in Portogallo».
- Osvaldo
Di Domenico per I dodici occhi (Lisciani,
2016), suo esordio letterario, che ha il pregio di essere una sorta di scatola
cinese leggibile a più livelli, coinvolgimento di sette giovani in un intrigo
internazionale.
- Pietro
Reverdito per Il mio tempo (Reverdito,
2015), libro autobiografico sull'autore, nato a Mombaldone, che sedicenne
aderisce alla Resistenza.
Inoltre
saranno premiati i vincitori del Premio Letterario Lions sulle prefazioni e
postfazioni. Per la sezione opere
edite: Gianni Turchetta. Per la sezione dedicata agli studenti
che hanno scritto recensioni a un'opera pavesiana, i finalisti sono: Giorgia Garri, Federico Trento, Rachele Baldi,
Cristina Miceli e Sara Mastroianni del Liceo Vercelli di Asti; Nicolò
Petronio del Liceo Govone di Alba; Martina Baltuzzi, Marta Papini dell'Istituto
Nostra Signora delle Grazie di Nizza Monferrato; Giulia Saccato, Maurizia
Povero dell'Istituto Einaudi di Alba; Abbate Federica, Ylenia Sileo
dell'Istituto Pellati Canelli; Francesca Parodi, Linda Marisol Perina
del Liceo Parodi di Acqui Terme.
La Giuria
Premio Pavese
La Giuria
del Premio Cesare Pavese è presieduta
da Giovanna Romanelli (già docente
alla Sorbona) ed è composta da Adriano
Icardi (professore; è stato Senatore, Assessore alla Cultura della
Provincia di Alessandria e Sindaco di Acqui Terme), Luigi Gatti (Presidente del Cepam), Andrea Rondini (docente
Università di Macerata), Patrizia
Valpiani (presidente Amsi-Associazione Medici Scrittori Italiani), Franck
Senninger (membro dell’Union Mondial Médecins Ecrivains), Giuseppe Rosso (professore e medico), Luciana Bussetti Calzato (professoressa
e scrittrice di racconti).
Sezione Arti
Visive
Il Premio
Cesare Pavese è aperto anche a opere delle
arti visive che sappiano esprimere al meglio il tema Luoghi, personaggi e miti
pavesiani:
-
Premio di
Pittura
(26a edizione), rivolto a lavori realizzati con qualsiasi tecnica,
che saranno esposti alla sede del Cepam dal 7 agosto al 25 settembre 2016,
giorno della premiazione;
-
Premio di
Scultura
(19a edizione), rivolto a opere realizzate con qualsiasi tecnica,
materiale e dimensione, che dovranno essere inviate entro l'11 settembre 2015 e che rimarranno esposte presso
la casa dello scrittore dal 25 settembre al 30 ottobre 2016, giorno della
premiazione.
Tra gli autori insigniti del Premio Pavese nel corso delle passate 32
edizioni si ricordano: Roberto Vecchioni, Gian Luigi Beccaria, il
poeta Aldo Nove e Giancarlo Giannini (2015); Massimo Cacciari,
Alan Friedman, Elena Loewenthal e Paolo Mieli (2014); gli
scrittori Claudio Magris e Sebastiano Vassalli, il giornalista Beppe Severgnini e il poeta Guido Zavanone (2013); il critico
d’arte Vittorio Sgarbi, la
scrittrice Margaret Mazzantini,
l’autore Alessandro Baricco, il
filologo Luciano Canfora, il romanziere
Alessandro Iovinelli (2012); lo scrittore e semiologo Umberto Eco, il giornalista Aldo Cazzullo, il magistrato Armando Spataro, il fondatore della
Comunità di Sant’Egidio e già Ministro Andrea
Riccardi (2011); il giornalista Gad
Lerner, l’astrofisica Margherita Hack, la poetessa Maria Luisa Spaziani e il critico e
filologo Carlo Ossola (2010); lo scrittore Andrea Camilleri, il priore della Comunità Monastica di Bose Enzo Bianchi e il procuratore capo
presso il tribunale di Torino Giancarlo
Caselli (2009); il Nobel ungherese Imre
Kertész, gli scrittori Alberto
Arbasino e Raffaele la Capria,
il filosofo Emanuele Severino
(2008); il poeta Gianni d’Elia, i
giornalisti Gianni Mura e Maurizio Molinari
(2007); lo scrittore iracheno Younis
Tawfik, lo scrittore Lorenzo Mondo
e il poeta Franco Marcoaldi (2006);
lo scrittore Alberto Bevilacqua e i
giornalisti Gian Antonio Stella e Magdi Allam (2005); lo scrittore e
giornalista Franco Matteucci, il
saggista algerino Khaled Fouad Allam
(2004); il critico Guido Davico Bonino,
lo scrittore basco Bernardo Atxaga
(2003); lo scrittore Alain Elkann
(2002); gli scrittori Antonio
Debenedetti e Raffaele Nigro
(2001); il giornalista Marcello Sorgi
(2000).
Per informazioni:
Cepam –
Centro Pavesiano Museo Casa Natale Via Cesare
Pavese, 20 – Santo Stefano Belbo (Cn) – 0141.844942- 333.9379857 - www.centropavesiano-cepam.it – info@centropavesiano-cepam.it ____________________________________
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