Annata
calda, siccitosa, con una forte precocità e una produzione assai più contenuta
rispetto all’andamento normale: questi sono sinteticamente i caratteri della
vendemmia 2017, che costringono le aziende vitivinicole ad adottare soluzioni
adeguate alla situazione climatica.
La
precocità dell’annata 2017 stimata in circa tre settimane rispetto a un anno
normale ha portato lo svolgimento delle operazioni di raccolta e vinificazione
in un’epoca nella quale le temperature sono ancora molto elevate.
Salvaguardare
la qualità di uve ricche di sostanze essenziali e perfettamente sane è
d’obbligo per trasferire nel vino che verrà i caratteri originali di grappoli
molto ricchi.
La
Toso SpA di Cossano Belbo, azienda spumantistica rinomata per il suo Asti, ha
iniziato l’attività di pressatura e vinificazione delle uve Moscato per il
famoso spumante piemontese nella settimana dopo Ferragosto con qualche
precauzione tecnica in più per affrontare questa nuova situazione climatica.
Infatti,
per salvaguardare la ricchezza naturale delle uve Moscato, la Toso SpA ha
predisposto un percorso di vinificazione che parte dalla riduzione della
temperatura delle uve con neve carbonica a bassissima temperatura appena arrivano
in cantina, con l’obiettivo di proteggerne il corredo aromatico ed evitare
ossidazioni precoci.
Ecco
perché l’immagine che potreste vedere alla Toso di Cossano Belbo in occasione
di una delle pressature delle uve Moscato del 2017 è una grande tramoggia che
contiene una densa coltre di “nebbia” che avvolge tutta la massa di uva in
attesa di vinificazione: quasi una collina verde che emerge dalle nebbie, una
visione frequente in Langa in ben altra stagione.
Un
Moscato così ricco ed esuberante costituirà per la Toso anche il vino base per
la produzione del Vermouth di Torino Superiore.
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