L’Associazione
per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato e
l’Enoteca Regionale di Ovada e del Monferrato hanno deciso di avviare un
percorso di collaborazione per rafforzare le reciproche attività sul fronte
turistico e culturale.
La decisione
è maturata in occasione del recente incontro tra i vertici dei due enti: per
l’Associazione Patrimonio erano presenti il presidente Gianfranco Comaschi e il
site manager Roberto Cerrato, per l’Enoteca di Ovada, il presidente Mario
Arosio, il vice presidente Franco Paradivino e il direttore Marco Lanza. E’
intervenuto alla riunione anche il sindaco di Ovada, Paolo Giuseppe Lantero.
Due i
progetti di lavoro comune già messi a fuoco. Il primo prende spunto dal fatto
che il 2019 è stato proclamato dalla Regione Piemonte l’Anno del Dolcetto, il vitigno storico la cui area di produzione che si estende tra le
Langhe, il Monferrato e il Torinese.
Nel 2018 gli ettari coltivati a Dolcetto in
Piemonte sono stati oltre 3.800 per
la produzione delle 12 D.O: Dogliani DOCG, Dolcetto di Diano d’Alba o Diano
D’Alba DOCG, Dolcetto di Ovada Superiore o Ovada DOCG, Dolcetto d’Alba DOC,
Dolcetto d’Asti DOC, Dolcetto d’Acqui DOC, Colli Tortonesi Dolcetto DOC, Langhe
Dolcetto DOC, Monferrato Dolcetto DOC, Pinerolese DOC Dolcetto, Dolcetto di
Ovada DOC e il Piemonte Dolcetto DOC.
L’Associazione
Patrimonio e l’Enoteca regionale di Ovada collaboreranno alla valorizzazione
della Denominazione che è parte integrante del paesaggio culturale tutelato dal
sito Unesco.
“La
partnership con l’Enoteca di Ovada si configura come un laboratorio per
sperimentare le modalità più efficaci di collaborazione che intendiamo
estendere a tutta la rete regionale delle enoteche – sottolinea il presidente
dell’Associazione Patrimonio Gianfranco Comaschi. Il principale apporto che
possiamo offrire agli operatori turistici, alle cantine e ai visitatori
riguarda i contenuti della tradizione colturale e culturale che
contraddistingue il territorio, la moltitudine di saperi e di pratiche legati
alla vite e al vino che hanno costruito l’identità delle popolazioni e plasmato
il paesaggio”.
“Il
territorio ovadese è in forte evoluzione – commenta Mario Arosio - possiamo
vantare una dotazione paesaggistica di rilievo e un importante produzione
enologica, queste due dotazioni strategiche devono essere integrate per far sì
che possano diventare i nostri punti di forza. La collaborazione con
l’Associazione dei paesaggi vitivinicoli è per noi cruciale, potremo porci come
un vero e proprio laboratorio di buone pratiche e un riferimento per la rete
delle Enoteche Regionali, una peculiarità piemontese che merita di essere
valorizzata”.
In questo
filone si inserisce la seconda iniziativa concreta che è già allo studio,
ovvero l’apertura di uno Sportello informativo dell’Associazione per il
Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato all’interno
dello storico Palazzo Comunale, sede dell’Enoteca.
“Immaginiamo
una sorta di porta di accesso al sito Unesco da Sud, un’antenna per
intercettare i turisti che dallo snodo strategico di Genova si muoveranno in
direzione del Piemonte”, spiega Comaschi.
“L’Enoteca ha
un forte ruolo sia sulle tematiche della viticoltura sia più in generale del
territorio, questo compito è cruciale, dobbiamo aggregare tutte le forze dell’ovadese
e aprirci verso il Piemonte con determinazione e consapevolezza”, conclude
Arosio.
Nella foto, da sinistra Mario Arosio,
Gianfranco Comaschi, Paolo Lantero, Roberto Cerrato, Franco Paradivino
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