Pagine

venerdì 25 maggio 2018

BARBERA D’ASTI DOC E DOCG: PRESENTATA LA PRIMA CARTA DELLE ANNATE



Dal 1970 al 2017: dalla Doc alla vendemmia dello scorso anno, il documento inedito racchiude elementi fondamentali di storytelling per promuovere la Regina dei rossi del Piemonte

In occasione dell’evento conclusivo dei ‘Giovedì Vintage’, che si è svolto ieri ad Asti nel cortile del Palazzo del Michelerio, il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato ha presentato la Carta delle Annate della Barbera d’Asti, la prima mai realizzata prima d’ora e che racchiude tutte le annate dal 1970 al 2017, dalla doc alla docg. Un modo nuovo, concreto e sintetico per sottolineare il carattere intrinseco della più grande produzione piemontese: il suo essere vino fruttato in tutta la sua freschezza e il suo serbare caratteristiche innate d’invecchiamento.

La creazione della Carta, nata da un’idea del Consorzio e realizzata dalla Studio Montaldo, è una nuova tessera del mosaico di promozione della Regina dei rossi del Piemonte. Creata per ripercorrere i 47 anni trascorsi, confrontandone gli aspetti produttivi e le principali tappe, la Carta parte dal 1970, anno del riconoscimento della Doc. Quella che segue è una sintesi giovane e didascalica della lunga storia che la Barbera d’Asti ha da raccontare. Un passato glorioso e che, con il suo presente, ha ancora tanto da dire e da dimostrare attraverso le sue annate storiche, sempre più apprezzate nelle recenti ‘verticali’ organizzate in alcune delle principali fiere del settore enologico.

La Barbera d’Asti ha la sua prima Carta - afferma il presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, Filippo Mobrici - un documento inedito, che racchiude l’orgoglio di una delle produzioni vitivinicole più rappresentative del Piemonte. La Barbera d’Asti è ormai adulta e ha intrapreso un percorso consolidato di promozione. Questo è un nuovo passo e un ulteriore attestato di qualità e longevità, espressione e orgoglio del mezzo secolo trascorso”.  

 

“ISTRUZIONE PER L’USO”

Colonna 1: La sequenza delle annate dal 1970 fino al 2017. Il periodo prescelto utilizza come annata di partenza il 1970, quando la Barbera d’Asti ottenne la denominazione d’origine.

Colonna 2: La valutazione qualitativa. Il giudizio qualitativo del singolo millesimo è tarato sulla scala tra 0 e 20 punti: una valutazione più didascalica e più segmentata tra i vari millesimi.

Colonna 3: La prevalenza climatica. Segmentazione delle annate suddivise in tre categorie dal punto di vista climatico, utilizzando uno schema condiviso da molti osservatori:

·        la prevalenza “equilibrata”, quando nell’annata si sono alternati in modo armonico periodi e fenomeni climatici di caldo e di freddo;

·        la prevalenza “fresca”, quando nell’annata hanno prevalso in modo significativo i periodi e fenomeni climatici tendenzialmente freddi;

·        la prevalenza “calda”, quando nell’annata hanno prevalso in modo significativo i periodi e fenomeni climatici tendenzialmente caldi.

 

Colonna 4: La superficie vitata dell’anno. In questo caso, a seconda della disponibilità dei dati, è stata usata la cosiddetta superficie vitata iscritta all’Albo tra il 1970 e il 1988 e la superficie vitata rivendicata o utilizzata per la produzione doc e docg tra il 1989 e il 2017.

Colonna 5: La produzione effettiva dell’anno. Per questo è stata trasformata la produzione effettiva, solitamente in ettolitri, in bottiglie da 0,75 litri.

Colonna 6: I fatti dal mondo. In corrispondenza di ogni anno è stato indicato un evento mondiale che lo ha caratterizzato.

Colonna 7: I fatti dal mondo Barbera. Ogni anno un evento che ha contraddistinto le dinamiche del mondo Barbera.

Nessun commento:

Posta un commento