Che la
Robiola di Roccaverano sia buona è un dato di fatto confermato dai tanti consumatori
in costante aumento, ma che al contempo sia anche un prodotto estremamente sano
è stato caldamente sottolineato dagli enti preposti ai controlli tecnici
sanitari sull’intera filiera produttiva sabato 23 marzo ad Asti nella
prestigiosa cornice di Palazzo Mazzetti. L’occasione si è presentata nel
contesto dell’evento: “Robiola di Roccaverano D.O.P. – dalla
molecola alla tavola” una storia tra tradizione e innovazione.
Mariagrazia Blengio |
L’incontro astigiano (nella doto sopra i relatori).
voluto dal Consorzio di Tutela della
Robiola e curato dalla Dott.ssa
Mariagrazia Blengio, è stato improntato sulla ricerca, legata all’interessamento
del mondo accademico, verso il delizioso formaggio caprino. La Dott.ssa
Blengio, laureata in Scienze Biologiche indirizzo Fisiopatologico presso
l'Università del Piemonte Orientale "A. Avogadro" il 27 marzo 2002 proprio
con una tesi sulla Robiola si è dunque attivata in merito rintracciando
altritre lavori analoghi.
“Ho iniziato la ricerca dalla facoltà dove mi
sono laureata e ho recuperato tre tesi. Ho letto i lavori e ho notato che si
basavano sugli stessi produttori ed erano tutti collegati fra loro. Da questo
punto di partenza ho cercato di riassumere e fare una presentazione basata su
tutti i risultati ottenuti nelle quattro tesi”.
L’esistenza
di ulteriori tesi non è da escludere, motivo per cui nei mesi a venire la
Dott.ssa Blengio lavorerà ancora in tal senso, mentre un pensiero particolare
va alla Dott.ssa Gallareto che non è più con noi.
Le quattro tesi della presentazione
TRADIZIONE E
GLOBALIZZAZIONE NELLA PRODUZIONE DELLA ROBIOLA DI ROCCAVERANO PARAMETRI
MICROBIOLOGICI E SENSORIALI A CONFRONTO
(Dott. Gallareto Federica aa 2000/2001)
VALUTAZIONI
DELLE CARATTERISTICHE DELLA ROBIOLA DI ROCCAVERANO DI PRODUZIONE ARTIGIANALE E
INDUSTRIALE:PARAMETRI IGIENICO SANITARI E MICROBIOLOGICI A CONFRONTO
(Dott.
Blengio Mariagrazia aa 2001/2002)
METODI
TRADIZIONALI E MOLECOLARI PER LA CARATTERIZZAZIONE MICROBIOLOGICA DI UN
PRODOTTO TIPICO LOCALE:LA ROBIOLA DI ROCCAVERANO
(Dott. Carlucci Silvia aa 2003/2004)
METODI
CLASSICI E MOLECOLARI PER CARATTERIZZARE MICROBIOLOGICAMENTE UN PRODOTTO
LOCALE:LA ROBIOLA DI ROCCAVERANO
(Dott. Carena Debora 2003/2004)
Molti i temi
trattati nella presentazione a partire dal cambio del disciplinare di
produzione della Robiola avvenuto nel 2006 e che ha rimosso il vecchio
disciplinare risalente al 1979 imponendo ai produttori regole ben più rigide e
severe. Una scelta di saggezza, evidenziata anche dall’Assessore della Regione
Piemonte all’Agricoltura Giorgio Ferrero presente
all’incontro, che ha straordinariamente elevato la qualità del formaggio. Poi le
visite ai produttori, le analisi visive, microbiologiche, chimiche, la ricerca
delle attività decarbossilante, la valutazione del latte utilizzato,
l’identificazione dei batteri decarbossilanti, per arrivare alle degustazioni
finali passando per una lunga serie di analisi tecniche.
A fare da
cornice al lavoro della Dott.ssa Blengio all’evento altri relatori di
prim’ordine: la Dott.ssa Maria Cristina
Gerbi, Dirigente Veterinario ASL Asti, che nel suo intervento ha
sottolineato il grande lavoro di controllo svolto negli anni, lavoro che non ha
mai portato a esiti non congrui ad una corretta produzione e al rispetto delle
regole.
Il Dott. Antonio Quasso, Dirigente
Veterinario ASL Asti, che ha ricordato come già dalla fine degli anni 60
nell’aerea territoriale di Roccaverano, prima in Italia, si iniziò a lavorare
con gli animali al fine di offrire a loro il giusto benessere. Un passaggio
importante dal quale è emersa l’intelligenza e la lungimiranza dei tecnici
veterinari di allora. L’uomo, l’ambiente e gli animali sono i tre elementi essenziali
per un giusto equilibrio di vita; e poi solo gli animali che vivono bene danno
il latte migliore. Anche il Dott. Quasso si è espresso in modo molto positivo
nei confronti dei produttori e del loro lavoro.
Giorgio Calabrese |
Una nota
tecnica da esperto nutrizionista ma anche da simpatico uomo di palcoscenico,
come siamo abituati a vederlo in televisione, l’ha data il Prof. Giorgio Calabrese, astigiano di adozione ormai da oltre 40
anni. Nelle sue parole ancora una volta si è potuto constatare che stiamo
parlando di un formaggio caprino molto buono, sano, prodotto con grande serietà
nel rispetto delle normative. Un formaggio, la Robiola di Roccaverano, che ha
poco colesterolo, che fa bene ai giovani e ai meno giovani, che può benissimo
sostituire a pranzo o a cena la carne.
In chiusura
di evento Elio Siccardi, delegato
Onaf di Asti, ha ricordato come durante l’ultima Festa della Robiola di
Roccaverano nella ambito della Fiera Carrettesca, tutte le Robiole degustate ed
esaminate abbiamo ottenuto punteggi decisamente elevati da parte degli esperti
assaggiatori.
All’incontro ha
preso parte il Presidente del Consorzio di Tutela della Robiola di Roccaverano
D.O.P. Dott. Fabrizio Garbarino che
ha gestito gli interventi dei relatori subito dopo i saluti del padrone di
casa: la Fondazione CRAsti nella persona del suo Presidente Mario Sacco che, da grande estimatore della Robiola, si è fatto
promotore di una proficua collaborazione per il rilancio di questo importante
prodotto e del suo territorio. In sala, tra il pubblico, presente anche Evanzio Fiandino Presidente di Asso
Piemonte DOP & IGP.
DISCIPLINARE DI PRODUZIONE IN VIGORE DAL2006
Latte
esclusivamente crudo
Percentuali
latte definite
Razze definite
Obbligo del
pascolo da marzo a novembre
Divieto di
utilizzo mangimi OGM
No insilati
Minimo l'80%
dell'alimentazione animale deve provenire dal territorio
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