Un
mese di aprile ricco di appuntamenti per il delizioso formaggio caprino piemontese
Sabato 7 aprile una troupe televisiva
Mediaset targataRete 4 ha raggiungo il paese di Roccaverano per il programma “Ricette all’italiana” condotto da
Davide Mengacci e Michela Coppa. La trasmissione, in onda dal lunedì al sabato
alle 10.45, accompagna il pubblico alla scoperta del territorio italiano per
conoscerne meglio le unicità gastronomiche e culturali.
Le telecamere si sono inizialmente soffermate su alcuni scorci del piccolo borgo della Langa astigiana, il più alto della provincia con suoi 800 metri, tra i quali la piazza centrale con la torre e i resti del castello dei Marchesi del Carretto (sec. XII – XIII). La torre alta 35 metri ha la stessa misura della sua circonferenza. Dopo il castello, sempre in piazza sul lato opposto, le riprese TV si sono concentrate sulla Chiesa di Santa Maria Annunziata splendido esempio di stile rinascimentale.
Le telecamere si sono inizialmente soffermate su alcuni scorci del piccolo borgo della Langa astigiana, il più alto della provincia con suoi 800 metri, tra i quali la piazza centrale con la torre e i resti del castello dei Marchesi del Carretto (sec. XII – XIII). La torre alta 35 metri ha la stessa misura della sua circonferenza. Dopo il castello, sempre in piazza sul lato opposto, le riprese TV si sono concentrate sulla Chiesa di Santa Maria Annunziata splendido esempio di stile rinascimentale.
Dalle
piacevolezze architettoniche a
quelle per il palato. In scena la
vera protagonista del servizio televisivo: la Robiola di Roccaverano DOP. Le piccole forme di formaggio, esposte su
di una tavola arricchita da alcuni piatti preparati dall’Osteria del Bramante di Roccaverano con la Robiola come ingrediente, hanno
assunto il loro ruolo di competenza come “prima
donna” del servizio televisivo.
Sul set presenti anche i vini del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato. Per il lavoro svolto in fase di preparazione dell’esposizione per le riprese hanno collaborato la Pro Loco e il Comune di Roccaverano.
Sul set presenti anche i vini del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato. Per il lavoro svolto in fase di preparazione dell’esposizione per le riprese hanno collaborato la Pro Loco e il Comune di Roccaverano.
La
troupe ha poi raggiunto la stalla e
il caseificio di una delle aziende agricole consorziate per
riprendere le capre e alcuni momenti della lavorazione del formaggio. Fabrizio Garbarino, Presidente del Consorzio di tutela del formaggio Robiola
di Roccaverano DOP, durante l’intervista ha raccontato il prodotto e il
territorio di provenienza. A breve si
saprà la data della messa in onda della registrazione all’interno del
programma.
Ma
aprile sarà per la Robiola una buona occasione per incontrare il pubblico in altri due momenti importanti tra Piemonte e Liguria. Il primo ad Alba (CN) in occasione dell’edizione
2018 di “Vinum” e il secondo a Cairo Montenotte (SV) per la terza
edizione di “Caseus Liguria”.
Vinum(21 aprile –
1 maggio) è una splendida vetrina e al contempo un’occasione per degustare i
più grandi vini di Langhe, Roero e Monferrato, ma anche un’opportunità di incontrare le eccellenze del
territorio. La Robiola di Roccaverano
DOP sarà presente nei giorni 21 – 22 – 25 presso la “Sala dei formaggi”
gestita dall’O.N.A.F. Organizzazione
Nazionale Assaggiatori di Formaggio. L’Organizzazione è nata nel 1989 per
promuovere il formaggio di qualità attraverso le tecniche di degustazione.
Durante le altre giornate di evento alla Robiola si alternerà un’altra eccellenza casearia dell’alta
Langa cuneese: il Murazzano DOP grazie al Consorzio
di Tutela Formaggio Murazzano DOP.
Caseus
Liguria(Formaggi in festa)si svolgerà nella piazza della Vittoria di nei giorni
29 – 30 aprile e il 1 maggio dalle ore 10.00 alle ore 22.00. E’ una rassegna delle eccellenze italiane
arricchita da laboratori con formaggi messi a disposizione dagli espositori e
vini e birre dei produttori locali.
Un
mese di aprile all’insegna della promozione
e delle degustazioni: Robiola di
Roccaverano DOP eccellenza della nostra bella e buona Italia.
Robiola di Roccaverano: la “Deliziosa”
Morbida e
cremosa, delicata e saporita, a dir poco “Deliziosa”. E’ la Robiola di
Roccaverano DOP vera eccellenza casearia del Sud del Piemonte. Delle sue
origini si hanno notizie che risalgono ai Celti nel periodo in cui l’antico
popolo si stabilì nell’attuale Liguria dando vita alla produzione di un
formaggio simile a quello di oggi. Cenni storici e lei legati si hanno anche
nel lontano anno 1000 e più tardi con l’avvento dei Romani. Fu con loro che la
Robiola prese il nome di “Rubeola” dal latino ruber che indicava il colore
rossastro della crosta a fine stagionatura. Anche il celebre Plinio il Vecchio
la menzionò nei suoi scritti, lo fece sia
per il processo produttivo che per le apprezzabili qualità.
La Robiola
di Roccaverano si produce su un’area compresa tra 10 comuni della provincia di
Asti e 9 comuni della provincia di Alessandria. E’ la parte più orientale delle
Langhe del Piemonte ed è un territorio dalla morfologia non omogenea. La natura
geologica infatti varia dall’area collinare della Langa di Roccaverano e della
zona della Val Bormida a quella della Valle Erro più montana. Alle differenze
territoriali si unisce un fattore comune naturale: la presenza costante dei
venti umidi provenienti dal mare e la formazione di nebbie e foschie. Le
diversità e i cambiamenti climatici dettati dalle stagioni, neve e freddo
d’inverno, caldo e siccità d’estate, consentono alle greggi di produrre latte
dagli aromi differenti.
La Robiola
di Roccaverano DOP si produce con latte crudo intero di capra delle razze
Roccaverano e Camosciata Alpine e i loro incroci. Per l’alimentazione del
bestiame, tenuto obbligatoriamente al pascolo da marzo a novembre, è vietato
l’utilizzo di mangimi OGM. L’alimentazione di tutti gli animali deve provenire
dal territorio di produzione per almeno l’80%.
Fresca o
stagionata la Robiola di Roccaverano DOP si caratterizza da una pasta bianca e
morbida mentre il suo sapore può variare dal delicato fino al deciso. La forma
ha un diametro compreso tra i 10 e i 13 cm e lo scalzo dai 2,5 ai 4 cm. Il peso
varia dai 250 ai 400 grammi circa.
Le Robiole
fresche richiedono un periodo di maturazione che parte da un mimo di 4 giorni
fino ai 10 al termine dei quali assaporiamo un formaggio privo di crosta,
arricchito dalla presenza di una lieve fioritura naturale di muffe, dalla
consistenza morbida e cremosa e dal sapori delicato, saporito, leggermente
acidulo.
Le Robiole
stagionate o affiniate richiedono una maturazione minima di 10 giorni e la
crosta può presentarsi con un colore paglierino o rossiccio, sempre le
eventuali muffe naturali e una consistenza morbida e leggermente compatta fino
ad arrivare, con il protrarsi della stagionatura, cremosa nel sotto crosta. Il
sapore è deciso.
Di Robiole
se ne producono circa 400 mila all’anno, è un ottimo formaggio caprino da
tavola sia fresco che stagionato, magari condito con un filo di olio buono e
del peperoncino; risulta anche al contempo meraviglioso ingrediente per ricette
golose preparate dalla più fervida fantasia dello chef.
Per
l’abbinamento al vino si consigliano i vini dell’Astigiano e del Monferrato ma
non si escludono piacevoli incontri con i grandi vini di altre regioni
d’Italia.
A tutela
della Robiola è operativo proprio il “Consorzio di Tutela”, con il suo
Presidente Fabrizio Garbarino, Consorzio al quale sono affiliate 15 aziende
produttrici 14 delle quali lavorano su tutta la filiera di produzione del
formaggio. Per lo più aziende agricole a carattere famigliare che con il loro
lavoro e le loro greggi non solo producono un prodotto d’eccellenza ma
contemporaneamente tutelano costantemente il territorio di origine.
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