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lunedì 19 marzo 2018

Pasquetta è "Giornata del Bunet" da Carussin e Grappolo contro Luppolo


 

Lunedì 2 aprile il dolce tipico protagonista nella cantina
 di San Marzano Oliveto (Asti)

 

È Giornata del Bunet a Pasquetta nel Sud dell’Astigiano: l’invito arriva dall’azienda vitivinicola Carussin e dall’agribirreria Grappolo contro Luppolo di San Marzano Oliveto (nella foto di Giulio Morra il team). Dopo la bagna cauda e il tiramisu, anche il bunet ha dunque il suo giorno dedicato: lunedì 2 aprile si riscopre la cultura e le numerose preparazioni del tipico dolce piemontese.

«L’idea – racconta Bruna Ferro, vignaiola - è di un amico di famiglia: Mauro Musso, appassionato di enogastronomia che ama dilettarsi nel preparare il bunet per noi e i suoi amici. Durante più incontri conviviali, dopo aver assaggiato diversi tipi di bunet, è nata in lui la voglia di dedicare un’attenzione particolare a questo dolce per farlo conoscere in tutte le sue preparazioni tradizionali nelle varie zone di produzione».


 Da sin:  Luigi Garberoglio, Bruna Ferro, Mauro Musso
Mauro Musso, che ha il laboratorio artigianale di pasta “Casa dei tajarin” ad Alba, spiega: «A seconda della zona in cui viene cucinato cambiano ingredienti e tecniche di cottura, cosicché il risultato finale è una diversità notevole tra i vari tipi che vanno dalle versioni più antiche e semplici a quelle più moderne e complesse sia in preparazione che nei profumi espressi. Nei tempi passati è stato il dolce maggiormente proposto per terminare i menù tradizionali delle feste importanti in alcune zone delle province di Cuneo, Asti, Alessandria e Torino».

Le prime testimonianze dell’esistenza del bunet risalgono al XIII secolo.Sono molte le teorie sull’origine etimologica del nome “bunet”: nel dialetto piemontese la parola “bonet” indica un particolare copricapo di forma rotonda, simile allo stampo in cui viene cotto il dolce. La definizione è tratta dal “Vocabolario Piemontese/Italiano” di Vittorio di Sant’Albino, stampato nel 1859. «Bisogna tenere presente – svela Musso - un altro fattore che stando alla tradizione orale di Langa avrebbe contribuito a inventare il nome bunet : nei secoli passati i dolci più apprezzati erano molto ricchi di zucchero, mentre il bunet è un “dolce poco dolce” con una buona vena amarognola dovuta alla presenza di cacao e amaretti, cosicché molti ritenevano che quel dolce non fosse proprio “tantbun”, ma fosse solo “bunat”. Nel dialetto piemontese i diminutivi hanno sempre significato negativo fino a essere dispregiativi».

 

Ecco chi saranno i cucinieri e le cuciniere del bunet

Bunet tradizionale Bianco del Roero di Annamaria Messa da Bra

Bunet tradizionale Bianco del Basso Monferrato d’Asti di Paolo Ferrero da Cinaglio

Bunet di Fantasia Bianco di Mauro Musso da Alba

Bunet tradizionale del Basso Monferrato d’Asti di Claudia Santeroda Refrancore

Bunet tradizionale a due colori del Basso Monferrato d’Asti di Nadia Verrua da Scurzolengo

Bunet tradizionale del Alto Monferrato d’Asti di Raffaella Morando da Costigliole d’Asti

Bunet tradizionale del Monferrato Casalese di Enrico Druetto da Murisengo

Bunet tradizionale del Torinese di Enrico Druetto da Murisengo

Bunet tradizionale del Alto Monferrato d’Asti di Bruna Ferro da San Marzano Oliveto

Bunet tradizionale della Bassa Langa Cuneese di Mauro Musso da Alba

Bunet tradizionale dell’Alta Langa Cuneese di Carol Povignada Bergolo

Bunet tradizionale del Monferrato Andrea Roasio Trattoria da Geppe da Castagnole Monferrato

Bunet tradizionale della Valle Belbo Alessandra e Anna Bardone Trattoria Bardon di San Marzano Oliveto

Bunet tradizionale di Costigliole d’Asti Andrea Alciati e Monica Magnini ristorante Guido da Costigliole di Santo Stefano Belbo

Bunet rivisitato Brasile di Marina Maciel Santos Andrade e Hugo de Andrade

Bunet rivisitato Colombia di José Luis FreitasMoròn

Il programma

Lunedì 2 aprile la Giornata del Bunet si apre alle 11 con una presentazione e visita delle due realtà dell’azienda: la cantina storica di Carussin, gestita da Bruna e il marito Luigi Garberoglio, e il neo nato birrificio Clan!Destino, aperto dai figli Luca e Matteo.

Dalle 12 alle 19, è possibile fare il merendino di Pasquetta con: panino con l’hamburger, panino con la salamella, insalate, pan e minestra, friciule e lardo, selezione di formaggi. I piatti vano da 5 a 8 euro.

Dalle 13 alle 19degustazione culturale di 15 tipologie di bunet accompagnata da un bicchiere di Moscato d’Asti Filari Corti (10 euro).

Lungo tutta la giornata l’allegria delle canzoni popolari di Bruno dei Brav’om.

Prenotazioni e info: 388 9981851 (Marina), vinicarussin@gmail.com

L’azienda Carussin

Carussin sono oggi 15 ettari di vigna (80% coltivati a Barbera) condotti con coltivazione biologica e biodinamica. All’anno si producono 80 mila bottiglie. L’anima di Carussin sono Bruna e Luigi con i figli Luca e Matteo. È la generazione che continua il lavoro iniziato nel 1927 dal nonno Maggiore.
Luca si occupa della cantina ed è anche un appassionato produttore di birra: produce 24 mila bottiglie all’anno di una birra molto apprezzata e premiata, “Clan!Destino”.
Quest’anno i due fratelli inaugureranno un birrificio agricolo all’interno dell’azienda. L’orzo da cui si ricava il malto, viene autoprodotto in tre ettari di proprietà.
Tornato dopo un’esperienza all’estero, Matteo cura un orto di aromi e varietà antiche di verdure. Fanno parte del team anche Hugo de Andrade e Marina Maciel Santos Andrade, ex giornalista ed ex economista, che hanno lasciato il Brasile e i loro lavori per entrare in un progetto internazionale di volontariato agricolo. Completano la famiglia: 10 asini, cinque cani Nero, Ami, Lina, Mucchina e Fox; tre gatti Gatto Clepa, Antrace e Tina. Carussin è anche proprietaria di oltre 7 ettari di bosco nella Langa astigiana, che viene conservato per preservare la biodiversità.

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