Un brindisi
con il “vino nuovo” accoglie la primavera alla Cantina di Clavesana. Torna
anche quest’anno la Festa del Dolcetto
dal 23 al 25 marzo con incontri, musica, gastronomia e un’anteprima della
vendemmia 2017.
S’inizia venerdì 23 marzo, alle 20,30: la cooperativa chiama a raccolta i soci per un momento di incontro e confronto. I viticoltori che conferiscono le loro uve, sollecitati dalle domande di Ermanno Bressy e del giornalista della Stampa Roberto Fiori, racconteranno l’azienda vista con i loro occhi.
S’inizia venerdì 23 marzo, alle 20,30: la cooperativa chiama a raccolta i soci per un momento di incontro e confronto. I viticoltori che conferiscono le loro uve, sollecitati dalle domande di Ermanno Bressy e del giornalista della Stampa Roberto Fiori, racconteranno l’azienda vista con i loro occhi.
«La primavera per noi è la festa del Dolcetto
nuovo – dice il presidente Giovanni
Bracco – Papa Francesco ha rivelato pochi mesi fa che lo ama molto ed è
stata una piacevole sorpresa! Sarà anche un momento di bilancio e di confronto
con i nostri soci: oggi sono 260 e sono l’anima dell’azienda. Soprattutto i
giovani, che hanno in mano il futuro di queste terre. Sarà soprattutto una
festa, un momento per riaffermare il valore sociale della cantina».
Una
vendemmia scarsa, quella del 2017: «Poca uva, ma buona – dice il direttore ed
enologo Damiano Sicca – a causa del
caldo dell’estate, abbiamo avuto una produzione in calo di oltre il 10 per
cento, ma è un annata su cui scommettiamo». La simbolica apertura della prima
bottiglia di Dogliani vendemmia 2017 avverrà domenica 25 alle 9, anticipata sabato 24 marzo alle 20,30 proiezione
del documentario “Sotto la neve pane” a cura di Remo Schellino.
Domenica 25 marzoinizio delle degustazioni dalle 9
fino alle 18. Alle 13 pranzo con menù degustazione preparato dagli allievi
dell’Istituto Alberghiero Giolitti Bellisario di Mondovì per accompagnare le
degustazioni del Dogliani 2017. Nel pomeriggio musica con Bruno Mauro e la Band.
Dalle 15, con la biblioteca civica di Clavesana, laboratorio di lettura e
disegno per i più piccoli che si concluderà con un’allegra merenda. Davanti
alla Cantina, l’associazione Trattori e Trattoristi di Murello (Cn) espone
trattori d’epoca.
Info e
prenotazioni: manuela@inclavesana.it , +39 0173 790451
La Cantina
di Clavesana: carta d’identità
27 aprile
1959 data di nascita (32 soci fondatori)
260 soci
attuali
380 ettari2,5 milioni di bottiglie
85% della
produzione è uva dolcetto
I numeri del Doglianidocg (fonte
Consorzio Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani)
21 Comuni
dove si produce
890 ettari
di vigneti
362 aziende
(335 produttori di uva; 83 vinificatori; 89 imbottigliatori dati 2017)
3,9 milioni
di bottiglie prodotte annata in commercio 201710% valore dell’export
4.647
tonnellate di uva raccolte nella vendemmia 2017 (-12,3% sul 2016)
Il
Dolcetto: a Dogliani, una storia dal 1593
Il Dolcetto è tra i vitigni autoctoni del Piemonte più tipici e più
diffusi. In Langa vengono prodotte
oltre 13 milioni di bottiglie di Dolcetto coltivato in 2360 ettari di vigneti.
Sono più di 600 le aziende che lo producono.Ama i
terreni calcarei marnosi delle Langhe su colline tra i 250 e i 600 metri sul
livello del mare. Vitigno antico citato dagli ordinati comunali di Dogliani a
partire già dal 1593. Storicamente l’uva dolcetto era la merce di scambio con
la Liguria: dal mare ci si riforniva di olio, sale e acciughe (tra gli
ingredienti base della bagna cauda) in cambio di vino dolcetto. L’uva veniva
anche usata come baratto con i vitelli allevati in pianura così da avere nelle
stalle di collina animali di razza. Oltre a essere vinificata, l’uva era consumata
da mensa e considerata medicinale grazie al suo basso tenore di acidità. Negli
Anni 20 e 30 del Novecento, i grappoli di Dolcetto erano spesso impiegati nella
cosiddetta cura dell’uva, per il sapore delicato e il basso contenuto di acidi
e tannini. È anche l’uva per eccellenza della cugnà, la mostarda d’uva che,
nella tradizione culinaria piemontese, accompagna bolliti e formaggi. Il nome del vitigno deriva dalla particolare
dolcezza della polpa dell’uva. Il vino invece è asciutto, secco, poco acido e
con un piacevole retrogusto amaro
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