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lunedì 26 marzo 2018

Nasce il «Patto di adozione» di un filare nella Langa del Barolo


 
L’iniziativa è della vignaiola Sara Vezza (ph. Massimo Gavello) della cantina
 Josetta Saffirio a Monforte d’Alba

Adotta un filare in Langa e produci il tuo Barolo: l’originale iniziativa è di Sara Vezza, giovane vignaiola titolare della cantina Josetta Saffirio a Monforte d’Aba.L’invito è a vivere in prima persona l’esperienza di coltivare, far crescere, vendemmiare e produrre il proprio vino: «È una richiesta che mi hanno fatto in tanti – spiega Sara – provare l’emozione della vigna: la potatura, le lavorazioni dell’estate, la vendemmia: capire come cresce l’uva e come diventa un grande Barolo. È un progetto che richiede pazienza e passione come il lavoro dei vignaioli, ma è anche un’esperienza unica e irripetibile.Perché partecipare? Tre buoni motivi: per imparare la cultura del vino, seguendo la vita del proprio Barolo, vivere un’esperienza fuori dal comune e per ricevere le bottiglie di vino del “tuo filare”».
«Il progetto “Adotta un filare di Josetta Saffirio”ha anche come obiettivi – ricorda la giovane barolista -la salvaguardia del paesaggio vitivinicolo dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco e il garantire la sopravvivenza dei piccoli produttori, da secoli custodi di queste colline. L’idea è anche di creare degli itinerari turistici e culturali a Monforte d’Alba. Il Barolo non è solo economia: è cultura».
Il «Patto di adozione di un filare a Monforte d’Alba» può essere anche un’idea regalo e comprende:

·        nome e cognome dell'adottante sul palo di testa del filare adottato

·        possibilità di donazione del filare a terzi.

·        sei bottiglie di vino Barolo docg prodotto dal filare adottato, più sei bottiglie miste a discrezione dell’azienda, in base alla disponibilità

·        certificatodi adozione, nel quale comparirà il nome dell’Adottante

·        visita della cantina in qualsiasi momento dell’anno (previo preavviso) con degustazione gratuita di tutti i vini accompagnata da una selezione di prodotti tipici locali

·        aggiornamenti costanti e reportage sulle varie fasi di lavorazione, dalla vendemmia all'imbottigliamento

Come aderire
Si può scaricare il modulo sul sito internet www.adottaunfilare.it , bisogna compilarlo e spedirlo all’email info@josettasaffirio.com . Si possono "adottare" uno o più filari sia a nome proprio che a nome di terzi. Dopo aver fatto il bonifico, si riceverà immediatamente un "Attestato di adozione" personalizzato per ogni filare adottato.
Per altre info: info@josettasaffirio.com  
Josetta Saffirio, cinque generazioni di vignaioli in Langa

Sara Vezza, classe 1980, mamma di Sara, Cecilia, Giovanni e Cesare, è la quinta generazione di contadini che coltivano vigne a Monforte d’Alba, in Langa. A 17 anni aveva un sogno: fare la vignaiola. L’ha realizzato due anni dopo, a 19 anni, rilanciando l’azienda di famiglia. Oggi coltiva 5 ettari quasi tutti nebbiolo da Barolo. Produce circa 40 mila bottiglie all’anno. Ha fatto nuovi investimenti: 5 ettari a Roddino coltivati a nebbiolo e barbera e 16 ettari a Murazzano dove Sara produrrà Alta Langa, le bollicine piemontesi. Quella di Josetta Saffirio è una storia antica, che inizia alla fine dell’Ottocento con il primo Saffirio, Giovanni Battista, che si sposta a vivere nella Langa.Ai primi del Novecento, il padre di Josetta, Ernesto, inizia a coltivare i suoi vigneti. Nel 1975, giovanissima, Josetta decide di occuparsi dei vigneti del padre. Laureata in agraria e affiancata dal marito Roberto, enologo, inizia a coltivare le vigne piantate dai nonni subito dopo la seconda guerra mondiale. Dopo alcuni anni, Josetta e Roberto vedono premiate le proprie fatiche e riescono a produrre un Nebbiolo di riconosciuta qualità. Nel 1985 viene presentato il primo Barolo con l’attuale etichetta, frutto di una passione e di un impegno mai venuto meno. Dopo un periodo di pausa negli anni 90, Sara, figlia di Josetta e Roberto, decide di dedicarsi anche lei ai vigneti di famiglia e di scrivere una nuova pagina nella storia di Josetta Saffirio.


 


 

 

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