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venerdì 11 ottobre 2019

La meraviglia del vino, nasce la Guida alle Cantine Made in Piedmont!


 

Una guida dedicata agli enoturisti che vogliono mettere
 al centro della loro esperienza l’incontro diretto con il
 vino, i luoghi, e le persone che lo producono

 

Sono molte le guide ai vini e altrettante le guide turistiche, ma quasi nessuna è una guida alle cantine. In un settore dove vengono privilegiate le recensioni enologiche o le informazioni generaliste, è una novità porre l’attenzione sul vino come esperienza di persone e di luoghi, non come prodotto commerciale, considerando l’utente finale un visitatore e non un consumatore.

Presentata ad Alba il 9 ottobre scorso,  nella Sala Convegni del Palazzo Banca d’Alba, la Guida alle Cantine edita da Made in Piedmont (associazione che raccoglie oltre 80 importanti cantine della Regione), tenta di raccontare il vino attraverso l’accoglienza. Quella dei vitivinicoltori che, in Piemonte, sono spesso gli stessi proprietari della cantina, tipicamente a conduzione famigliare; e quella dei servizi messi a disposizione dell’enoturismo, dalle semplici degustazioni alle passeggiate in vigna, dalla possibilità di dormire tra i filari al ristorante allestito “tra le botti”, dalle cooking class alle attività all’aria aperta: e-bike, equitazione, wine-trekking, picnic, yoga e arte tra i filari.

ENOTURISMO, IL FUTURO DELLA CANTINA

L’enoturismo esperienziale, diretta conseguenza di un consumo “culturale” del vino, è ormai un trend consolidato, che fa della cantina il centro di riferimento per la promozione e la valorizzazione delle attività turistiche sul territorio, non necessariamente legate all’enogastronomia. Un fenomeno che non vede crisi. A livello globale, enoturismo e turismo gastronomico valgono (dati World Tourism Organization), qualcosa come 77 miliardi di dollari, di cui 3,5 miliardi vengono assorbiti dal nostro Paese, per un totale di 14 milioni di visitatori in giro per le colline italiane. Il profilo dell’enoturista è quantomai interessante:spende in media 85 euro al giorno, che salgono a 160 quando pernotta. Nello specifico, una cantina dotata di accoglienza può fare tesoro delle visite: gli enoturisti incidonoin media per il 26,9% sul fatturato e costituiscono il più efficace canale di vendita diretta e fidelizzazione.

«La nostra Guida alle Cantine, prima nel suo genere», spiega GianniGagliardo, produttore e presidente dell’Associazione Made in Piedmont, «ha lo scopo di facilitare il viaggio dei visitatori alla scoperta del Piemonte del vino, aiutandoli a pianificare le tappe. Ogni produttore è unico: si distingue per carattere e personalità. È questo che rendepeculiare il suo modo di fare il vino e di offrirlo ai suoi ospiti».

DA PRODOTTO AD ESPERIENZA

Pianificare il viaggio, conoscere il territorio, scegliere le attività da fare in cantina, incontrare il produttore vis-à-vis. La Guida alle Cantinedi Made in Piedmont è progettata per essere uno strumento agile e pratico, utile, pensato per i wine lover e per le loro esigenze. Una bussola che aiuta ad orientarsi all’interno della sconfinata offerta di vini piemontesi, con un importante cambio di ottica. Non si parte dai giudizi sulle etichette, ma dai territori. Si parte, o meglio, si riparte, a raccontare il vino dai luoghi dove nascono, maturano e vengono raccolte le sue uve, dalle mani e dalle migliaia di vite che ogni giorno dedicano la loro passione e professionalità alla vite.

La Guida alle Cantine di Made in Piedmont è un «benvenuto a braccia aperte sulla soglia delle barricaie», continua il presidente Gagliardo, «l’attitudine tutta piemontese a invitare gli ospiti a far parte, per un po’, della famiglia. È questa accoglienza fatta di gesti particolari che cambia tutto: il vino non è più lo stesso, da prodotto diventa meravigliosa esperienza».

LA GUIDA

La Guida alle Cantine dell’Associazione Made in Piedmont verrà distribuita nei principali luoghi di interesse turistico del Piemonte: Atl e uffici turistici, Enoteche Regionali, ristoranti e alberghi, strutture ricettive. In più copie sarà sempre consultabile presso le cantine aderenti al progetto.

Descrive i quattro principali territori vitivinicoli del Piemonte: le Langhe, il Roero, il Monferrato e le Terre del Gavi, ciascuno dei quali illustrato con mappe e notizie di interesse turistico. Il viaggio si snoda su 31 comuni piemontesi e 56 produttori, raccontati attraverso schede che “simulano” la visita in cantina e contengono tutti i servizi offerti, fornendo per ciascuno il contatto diretto alla prenotazione o alla richiesta di informazioni. Un sommario intelligente, al fondo della guida, indicizza ciascuna struttura per nome, territorio e Comune di appartenenza.

Accanto alla guida cartacea, l’Associazione Made in Piedmont ha creato il relativo portale(guidaallecantine.com). Qui le mappe diventano geolocalizzate e c’è la possibilità di gettare un “occhio sui vigneti” grazie alle wine webcam installate sui meravigliosi paesaggi riconosciuti Patrimonio dell’Umanità Unesco.

«La nostra Guida alle Cantine non potrà che crescere per numeri e popolarità, includendo sempre più cantine, territori e produttori: ci auguriamo che possa diventare ilpunto di riferimento per l’enoturismo in Piemonte», conclude Gianni Gagliardo.

 

LA GUIDA IN NUMERI

2.000 guide stampate
56 cantine censite in 31 diversi comuni
4 territori narrati (Langhe, Roero, Monferrato,Gavi)
2 lingue (italiano e inglese)
1 portale – www.guidaallecantine.com

                           

L’ASSOCIAZIONE MADE IN PIEDMONT
www.madeinpiedmont.eu

Nata nel 2010 dalla sinergia di una cinquantina di cantine fondatrici, oggi Made in Piedmont conta oltre 80 aziende associate in tutte le principali aree vitivinicole del Piemonte: Langhe, Roero, Monferrato, Terre del Gavi e Alto Piemonte. Obbiettivi dell’Associazione sono la promozione del territorio; la sua crescita armonica coordinata; la valorizzazione del patrimonio collettivo rappresentato dai paesaggi, dalle esperienze e dalla vita produttiva degli associati. Al centro dell’operato dell’Associazione ci sono azioni volte al superamento dell’individualismo aziendale a favore di una visione comunitaria delle colline del vino, oggi riconosciute dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità.


 un momento della presentazione ufficiale della nuova guida
 

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