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sabato 2 dicembre 2017

Dal Forum Coldiretti Asti, nuovi strumenti per dare valore ai prodotti agricoli


 

Nasce un patto per una “Filiera
 
 Asti” fra le imprese buone del territorio
 
Molti operatori economici, sindaci, giornalisti e autorità hanno seguito, giovedì 30 novembre, al “Palco 19” di Asti, i lavori del Forum Coldiretti dell'Economia Agroalimentare dell'Astigiano.
 

All'ingresso l'esposizione di Barbera d'Asti Docg nella “Cantina degli Equivoci”, con bottiglie “scovate” nei discount vendute a meno di 2 euro, al loro fianco un cartellone con il valore che dovrebbe avere realmente una Docg, secondo quanto emerso una settimana fa all'Anteprima Barbera d'Asti Docg 2017: da un minimo di 2,50 al litro sfuso, franco cantina, iva esclusa. Ai due lati della sala altre due esposizioni, una con il primo pane 100% dell'Astigiano, e l'altra con la prima birra del Monferrato.
Vecchie e nuove filiere dunque al centro del Forum Coldiretti, soprattutto nuovi strumenti per dare valore alle produzioni agricole. E per l'esattezza sette approfondimenti eseguiti durante l'esposizione di tutti i dati dell'annata agraria 2016/2017 curata, con la consueta perizia dal vice direttore di Coldiretti Asti, Luigi Franco.
Come gestire gli “estremi climatici”
E' intervenuto Federico Spanna del Servizio Fitosanitario della Regione Piemonte per sottolineare come occorra leggere i maniera critica gli eventi climatici nefasti che hanno fortemente condizionato l'annata agraria. “La “gelata nera”, la persistente siccità, le grandinate – ha detto Spanna - sono tutti eventi con cui occorre convivere, ma non sono eventi ripetibili, bisogna avere la consepevolezza che gli eventi estremi possono presentarsi, come possono esserci annate nella norma, e in ogni caso gli agricoltori devono essere messi nelle condizioni di intervenire agronomicamente. Per questo è bene garantire una corretta e puntuale assistenza tecnica.
Nasce Filiera Astigiana
 

Con la presidente dell'Unione Industriali, Paola Malabailia, e il presidente della Camera di Commercio di Asti, Renato Erminio Goria (nella foto), il presidente Roberto Cabiale ha stretto un patto per avviare un percorso per attivare “Filiera Asti”, mettendo insieme le imprese buone, sia agricole che agroindustriali, aziende virtuose, quelle aziende che, come disse il Cavalier Flavio Repetto, patron di Novi, “hanno una patria”.
Sottolineando le esperienze in atto attraverso i progetti orticolo (con Saclà Spa), corilicolo (con Novi), vino “Barbera Amica” (Cantine Cooperative), si vuole percorrere la strada di “Filiera Italia”, costituita a livello nazionale attraverso un patto per difendere l'agricoltura e l'industria alimentare italiana d'eccellenza, valorizzando e sostenendo il Made in Italy e il territorio in cui si opera.
L'identità della Barbera d'Asti Docg
Sottolineando come le Barbere Docg degli “equivoci” siano prodotti salubri e del tutto leciti dal punto di vista legale, il presidente Cabiale, insieme al presidente del Consorzio della Barbera, Filippo Mobrici, di modificare il disciplinare di produzione della Docg Barbera d'Asti, inserendo specifiche più stringenti, in modo da eliminare dai mercati prodotti che svalutano la denominazione. L'assessore regionale all'Agricoltura, Giorgio Ferrero, ha sottolineato come la nostra viticoltura non possa che tendere all'alta qualità e che le denominazioni debbano sempre rimanere in mano ai viticoltori.
2.000 ettari da investire nella zootecnia
Dalla considerazioni che nell'Astigiano, nell'ultimo decennio, sono stati persi oltre 4.000 ettari di terreno coltivato per l'abbandono di vigneti e seminativi, che di questi ne siano stati ricuperati circa 2.000 con nuovi impianti di noccioleti, Coldiretti propone di investire nella zootecnia per non rischiare di trasformare in incolti permanenti gli oltre 2.000 ettari mancanti all'appello. La progettualità, discussa con l'assessore Ferrero e con il direttore dell'Associazione Regionale Allevatori Arap, Tiziano Valperga, prevede di incentivare l'allevamento semibrado, intervenendo su tre punti di debolezza di un settore comunque in espansione: l'allevamento dei capi da ristallo, riducendo le importazioni dall'estero attraverso la linea vacca vitello; una politica meno stringente dei Piani Regolatori Comunali che praticamente spesso impediscono la possibilità di costruire adeguati ricoveri per gli animali; lo studio di un sistema che incentivi le aree pascolabili. Nel frattempo, Simone Grappiolo, presidente regionale della sezione Caprina dell'Arap, ha presentato il Consorzio Allevatori Caprini del Piemonte, costituito la settimana scorsa, per tutelare e promuovere in particolare le il Capretto allevato sotto la madre.
L'onda lunga della nocciola Piemonte sulle nostre colline
Quali azioni stiamo attuando e quali sarà bene attuare in futuro per cavalcare l'onda di successo attivata dal settore corilicolo? Al Forum Coldiretti sono stati chiamati i rappresentanti dei tre comuni che più si sono impegnati, in questi anni, a favore del settore: Paola Borgio, Sindaco di Settime; Roberto Campia, Sindaco di Castellero; Mario Coppa, Assessore del Comune di Castagnole delle Lanze. Perseguire sempre più la qualità, incentivare l'aggiornamento tecnico dei corilicoltori e il rinnovo tecnologico delle imprese, unitarietà di intenti attorno all'Igp Nocciola Piemonte, senza fughe in avanti su nuove denominazioni: queste le strategie emerse all'unisono.
Pane 100% dell'Astigiano
Giusto un anno fa, nel corso del primo Forum Coldiretti, fu lanciata l'idea di produrre un pane con il grano del territorio. E ieri sera sono state assaggiate le prime pagnotte 100% Astigiane. Giansecondo Bossi, direttore di Confartigianato Asti, ha illustrato la partnership attuata con Coldiretti e annunciato che presto saranno 35 i panificatori a produrre il nuovo pane; Walter Stroppiana, dell'omonima azienda molitoria, ha illustrato le caratteristiche delle farine ottenute dal disciplinare produttivo attuato dagli agricoltori e atte al disciplinare di panificazione.
La prima birra del Monferrato
Davide Monastra ha spiegato come in anno di attività, anche grazie agli agricoltori di Coldiretti, abbia avviato la sua “Malteria Monferrato” a Villafranca d'Asti e abbia ottenuto la collaborazione dei birrifici per produrre la prima birra con l'orzo del Monferrato.
Mauro Mascarello del Birrificio Torino ha rimarcato come la collaborazione con gli agricoltori possa essere il tassello più importante per produrre birra Made in Italy; Lelio Bottero del Birrificio “Campo di Achille” di Carrù ha scelto di attivare un suo birrificio agricolo, proprio grazie alla nuova esperienza di Malteria Monferrato e di produrre una birra col Moscato.
 
 
 

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