La storia di successo di Romina e
Marco Accossato raccontata, in diretta da Ferrere d'Asti, dalla
seguita trasmissione di Rai Uno “Buono a Sapersi” condotta da Elisa Isoardi
Ad ogni nuova generazione, tra le
galline di Marco ce n'é qualcuna più debole, con qualche problema di
crescita. Allora Marco per rinvigorirle e accudirle, con l'aiuto della sorella Romina,
le allontana dalle altre e le mette nella stanza più calda, quella che chiama
“infermeria”.
Lì, Marco e Romina, le imboccano, una ad una. Un giorno Marco si
trova alle prese con un esemplare che non vuole saperne di mangiare, né di
bere. Per caso scopre che l'unica cosa che ingerisce è il latte vaccino.
Un toccasana per le galline che presto diventerà un nutrimento speciale per
tutte le galline bianche dell'Azienda Agricola Accossato di Ferrere d'Asti
e che darà alla luce al rinomato uovo da chef “La Piemunteisa”.
Anche la seguita trasmissione televisiva
di Rai Uno, “Buono a Sapersi”, condotta da Elisa Isoardi, ha
scoperto, con due collegamenti in diretta, le uova speciali
dell'Azienda Agricola Accossato.
Umberto Salamone, inviato dalla Isoardi
a Ferrere d'Asti, ha intervistato, direttamente dal pollaio dell'azienda, in un
primo collegamento, Marco Accossato. Attorniati dalle galline bianche, hanno
illustrato le qualità superiori delle uova ottenute alimentando gli
animali con il latte a chilometro zero.
“Grazie al latte, le nostre uova
bianche – ha detto Marco Accossato – hanno proprietà particolari, sono più leggere,
proteiche, incredibilmente adatte per cucinare. Il tuorlo, oltre modo
schiumoso, in fase di montatura, incamera il triplo di aria di un uovo
normale”.
Nel secondo collegamento, Salamone ha
intervistato Romina che ha illustrato le fasi di selezione e confezionamento
delle uova: “Se in cucina facciamo una frittata con queste uova – ha spiegato
Romina Accossato – diventa due volte più alta rispetto ad una realizzata
con uova normali ed anche i dolci hanno tutta un'altra consistenza, tant'è che
le uva “La Piemunteisa” sono particolarmente apprezzate dagli chef”.
E' così che due volte al giorno,
all'azienda agricola Accossato, si riempiono gli abbeveratoi di latte intero
acquistato all'Agrilatteria del Pianalto distante poche centinaia di metri
dall'allevamento. “Utilizziamo abbeveratoi speciali – spiega Romina –, li
portiamo due volte a mano direttamente nel pollaio per dare il latte alle
galline una ad una. Per il resto le nostro galline sono alimentate a terra con
prodotti naturali: cereali, grano e granoturco. Il latte però è la cosa che
prediligono e quando ci avviciniamo ci assalgono letteralmente, ne vanno
veramente ghiotte”.
Con l'invenzione delle uova “al
latte”, l'azienda agricola Accossato ha scoperto una nuova dimensione
qualitativa, conferma il noto chef Ugo Alciati del ristorante “Guido” di
Fontanafredda:
“E' un uovo sicuramente diverso, ha un tuorlo corposo, denso,
sembra concentrato. Il gusto delle uova di Accossato, ottenute dalle galline
alimentate col latte, è molto più intenso e aromatico. In questo periodo lo
stiamo utilizzando col tartufo, in camicia con fonduta fredda di parmigiano e
passata di patate di montagna. In cucina, queste uova, hanno una particolare
proprietà legante e le utilizziamo anche per le tagliatelle (solo con la
farina, senza acqua, né sale), gli sformati (quando utilizzavamo 4 uova, ora ne
bastano 3) e i dolci: per il Pan di Spagna, ad esempio, queste uova buone hanno
maggiore potere addensante e monta di più ed è quindi più morbido”. Un vero
uovo a prova di chef dunque, ma anche di consumatore, per il benessere della
persona, ci tiene a puntualizzare anche Alciati: “Un uovo qualitativo, come
ogni prodotto primario che utilizziamo nei cibi, vuol dire maggiori proprietà
organolettiche e nutritive, a tutto vantaggio della salute, sia dell'uomo che,
in questo caso, degli animali, le galline”.
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